John Scialdone ritorna nella sua Vitulazio
Giovanni Giuseppe Scialdone ritorner? nel suo paese natio per essere deposto nella tomba di famiglia. E’ questo il desiderio espresso dall’illustre scienziato nato a Vitulazio (allora Villa Volturno) nel lontano 1926.
Secondo di cinque figli, Peppino (come lo chiamavano i parenti e gli amici) partiva tutte le mattine da Vitulazio per recarsi nella vicina Capua dove frequentava l’Istituto Magistrale, (spesso in bicicletta, qualche volta a piedi) poi di seguito si iscrisse al Liceo Scientifico di Caserta dove si diplom?. Successivamente si laure? presso la Facolt? di Ingegneria Meccanica dell’Universit? di Napoli nel 1949. Si era nell’immediato dopoguerra e le condizioni sociali ed economiche in Italia non lasciavano spazio ai “cervelli”, cos? John Joseph Scialdone (cos? fu ribattezzato) emigr? in America e come tutti gli emigrati non trov? vita facile pur essendo laureato, e siccome aveva una vera e propria passione per lo studio e la ricerca scientifica, si iscrisse all’Istituto di Tecnologia Carnegie. Per mantenersi negli studi lavor? come cameriere. Laureatosi Dottore in Scienze nel 1953, fu assunto dalla Westinghouse Air Brake, in qualit? di ingegnere pneumatico, incari
co che ricopr? fino al 1957. Dal 1957 al 1962, cambi? incarico diventando Analista dei sistemi di aria compressa. Siccome era ormai “lanciato” pens? di frequentare l’Universit? di Pittsburg in Pennsylvania dove confer? una seconda laurea in Scienze: era il 1960. Nel 1962 cambi? ancora incarico divenendo Analista specializzato in shock e vibrazione presso i laboratori nucleari
della Westinghouse.
Nel 1964 la grande svolta: entra a far parte della N.A.S.A. in qualit? di Vicedirettore Ufficio della Ricerca Avanzata – Divisione Test e Valutazione del Centro di Volo Spaziale Goddard e partecipa al progetto Apollo. Nel 1969 si laurea in Ingegneria Meccanica Aerospaziale presso l’Universit? del Maryland e nel 1970 diventa Specialista in Termodinamica e Simulazione Spaziale della Divisione Prove e Valutazioni. Dal 1975 al 1979 assume l’incarico di Dirigente Strumentistica presso la Divisione Strumenti. Nel 1987 ? Capo Sezione Polimeri e nel 1996 diventa Capo Gruppo dei Polimeri, Ambiente e Procedimenti partecipando in maniera incisiva al progetto Shuttle. Fu ideatore di uno schermo termo-isolante preposto al degassaggio in orbita, in altre parole, un pannello per proteggere le astronavi dalle contaminazioni esterne quando queste sono in orbita, e di un propulsore elettrico per variazioni di orbite e spostamenti nello spazio; quest’ultimo ? stato adottato anche in Italia dalla Fiat per PESA (European Space Agency).
Nel corso della sua folgorante carriera Giovanni Giuseppe Scialdone ha ricevuto tantissimi riconoscimenti, ne elenchiamo solo alcuni: Premio Miglioramento Qualit?, nel 1966 e nel 1968;
Premio Riduzione Costi nel 1968, Premio Risultati Speciali, dal 1982 al 1994 (era sempre lui a vincere); Premio Risultati di Gruppo; Premio Consapevolezza del Volo nel 1994; Premio Silver Snoopy (Premio Astronauta) nel 1995; Premio Simulazione Spaziale (conferitogli dall’Istituto di Scienze Ambientali) nel 1995. E’ stato membro di numerosi Comitati di studio tecnico della N.A.S.A. ed ha tenuto parecchie conferenza in tutto il mondo, ricordiamo quelle di Madrid, e la conferenza internazionale sui metalli spaziali tenutasi in Francia e nei Paesi Bassi. I1 Dr. Scialdone, inoltre, ? stato menzionato in “American Men and Women of Science” (Uomini e donne di
Scienze Americani), in “Who’s who in the Est” (Chi ? dell’Est) e nel libro storico della N.A.S.A. “Gli Ingegneri dell’et? dell’ Apollo”.Era doveroso, per chi scrive, far conoscere la figura di “Peppino” Scialdone, sconosciuto, forse, alle nuove generazioni, un uomo semplice e modesto, che amava la sua Vitulazio, i suoi parenti, i suoi amici, con i quali si intratteneva sul cavaiuolo” quando veniva in vacanza e con i quali parlava dei ricordi d’infanzia della miseria, della guerra, dei vecchi a
mici scomparsi, della festa patronale, tutti argomenti genuini e sani. Non si ergeva mai a maestro, era umile e amico di tutti, rispettoso e ben educato, un vero gentleman. Ricordo che di tutti i premi ricevuti, quello che pi? lo riempiva di orgoglio era il “Silver Snoopy”, un riconoscimento che hanno ricevuto in pochi alla N.A.S.A., ma il premio pi? grande, secondo noi, sarebbe quello di dedicargli
una strada di Vitulazio (cosa, tra l’altro, che l’attuale Amministrazione sta tentando di fare) presentando agli organi competenti un’ampia documentazione su “chi ? stato” Giovanni Giuseppe
Scialdone. Purtroppo la recente legge sulla toponomastica, la n. 160 del 12.7.2003, all’articolo 2 recita:” Nessuna strada o piazza pubblica pu? essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”. Comunque, discrezionalmente, il Prefetto avr? senz’altro la possibilit? di
derogare da detta disposizione, come del resto avvenuto in altre citt? con uomini notevoli.
Qualunque sia, quindi, il motivo ostativo che non consenta di istituire in Vitulazio “Via Giovanni Giuseppe Scialdone”, nel cuore dei Vitulatini, dei suoi concittadini, l’intitolazione ? gi? scritta
nei cuori ed e indelebilmente impressa con le lettere della stima e dell’affetto che nutrivano nei suoi confronti. Siamo sicuri che ci? succeder? e che sicuramente l’Amministrazione non mancher? di accogliere con una solenne cerimonia le spoglie mortali del valente scienziato, figlio della nostra Vitulazio.