Apprensione tra le ex dipendenti della Bellona Confezioni.
L?Azienda tessile ?Bellona Confezioni? che dal mese di settembre 2003 ha chiuso i battenti lasciando ?sul lastrico? 64 famiglie bellonesi. Le maestranze, quasi tutte donne, all?inizio del suddetto mese, iniziarono una protesta ad oltranza perch? la direzione dell?azienda non rispondeva alla richiesta di conoscere quando sarebbero loro stati pagati gli emolumenti arretrati. Non vi furono versi di ottenere risposta e le lavoratrici, anche su indicazione del segretario provinciale della CGIL, Angelo Tenneriello, iniziarono la protesta che sfoci? nella chiusura dell?azienda tessile bellonese. Verso la fine del 2003 si fece richiesta per la concessione, da parte del Ministero del Walfare, della cassa integrazione straordinaria. Quest? iter ? stato brillantemente portato a termine anche se, tuttora, le lavoratrici, non ancora hanno visto un centesimo di euro da parte di chicchessia, per cui, quando riusciranno ad ottenere i contributi della cassa integrazione, resteranno scoperti i mesi di luglio ed agosto 2003 che non furono retribuiti dall?azienda anche se era perfettamente funzionante. ?Noi reclamiamo i nostri giusti diritti, ci riferisce la portavoce delle ex lavoratrici, perch?, dopo aver lavorato, non abbiamo ricevuto i nostri sudati soldi. S?, soldi sudati, perch? dovete sapere che nei mesi di caldo torrido della trascorsa estate, lavoravamo ad una temperatura infernale senza che i responsabili dell?azienda ci permettessero di aprire qualche finestra, cosa che, puntualmente avveniva dopo il termine della giornata lavorativa. Un comportamento disumano, e noi costretti a sopportare perch? era la nostra unica fonte d?entrata. Dopo tanti sacrifici, continua la portavoce, non ci hanno pagato i mesi di luglio ed agosto 2003. Siamo qui a controllare che i macchinari dell? azienda non spicchino il volo perch?, da una eventuale vendita coatta dei suddetti macchinari, potrebbero venir fuori le risorse che ci spettano?.