Sette mesi per un esame
Lo scorso anno C. R., una persona anziana di Camigliano, fu operata di by pass e sottoposto ad intervento di angioplastica presso l?ospedale San Leonardo di Salerno, una struttura che vanta un reparto di cardiologia all?avanguardia. Quando fu dimesso, il cardiologo gli prescrisse controlli periodici con prova da sforzo da effettuarsi ogni sei mesi. Il camiglianese, nel marzo u.s., si decise a prenotare l?esame. ?Vuole prenotare un esame cardiologico con prova da sforzo? Mi dispiace ma siamo pieni fino a maggio prossimo. Fra un paio di mesi provi a telefonare tutte le settimane e vedremo se ? possibile prenotarla?. Fu la risposta dell?interlocutrice. C. R. posa la cornetta del telefono esterrefatto per la risposta ricevuta dall?addetta del Cup, il Centro Unico Prenotazioni dell’ospedale di San Leonardo. Non vuole rivolgersi a strutture private, ma non riesce a far valere i propri diritti di cittadino bisognoso di cure mediche. La sua disavventura ? simile a quella di tante altre persone ammalate che hanno bisogno di cure e sono rimandate a distanza di quattro, sei mesi, a volte perfino di un anno. A maggio, cio? due mesi dopo, l?anziano, puntualmente ricontatta il Cup, anche perch? la gravit? della sua patologia, impone che debba sottoporsi a questo delicato esame di controllo. Ed ancora una volta lo informano che dovr? attendere alcuni mesi. Arriviamo ai primi di settembre quando C. R. ricontatta l’ufficio e chiede di poter finalmente prenotare una visita. Dopo alcuni giorni di tentativi andati a vuoto, ?il telefono era quasi sempre occupato?, ha riferito, riceve la risposta agognata da ben sette mesi. Finalmente riesce ad ottenere la prenotazione richiesta.