Depositata la sentenza che condanna il “mostro” di Bellona
Dopo la sentenza del 15 ottobre u.s., la stampa fu attaccata di aver riportata una notizia inesatta inerente al processo a carico di Filippo Almerico che, per il suo misfatto, fu definito il ?Mostro di Bellona?. Finalmente ? stata depositata la suddetta sentenza dove si legge: ?Il Tribunale di Santa Maria C.V. dichiara Almerico Filippo colpevole del delitto a lui ascritto come modificato limitatamente ai fatti compresi nel periodo marzo 1996, febbraio 1998; all?episodio di minaccia a mano armata avvenuto nell?allo 1999 e all?episodio del dicembre dello stesso anno e, riconosciute le circostanze attenuanti equivalenti alla contestata aggravante, lo condanna alla pena di anni sei di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali (la parte civile aveva chiesto ? 150.000 ndr). Inoltre dichiara Almerico Filippo interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela e alla curatela. Condanna l?imputato al risarcimento dei danni morali e materiali subiti dalla costituita parte civile, da liquidarsi in separata sede nonch? al risarcimento delle spese di costituzione che si liquidano in euro 2011,14 oltre IVA e CPA nonch? euro 35,00 per spese documentate, coma da nota depositata. Condanna, altres?, Almerico Filippo al pagamento di una provvisionale in favore della costituita parte civile che si liquida in euro 15.000. Infine l?Almerico, del fatto commesso con minaccia di arma, ? stato scagionato, per difetto di querela, per essere l?azione penale improcedibile?. Per coloro che non fossero a conoscenza dei fatti avvenuti ricordiamo che in paese, la notizia del misfatto compiuto dall?Almerico dest? meraviglia perch? molti, increduli, erano convinti dell?innocenza dell?imputato poich? era ritenuto persona al di sopra di ogni sospetto. Purtroppo, la prova del DNA che metteva all?angolo Filippo Almerico. Questi fu accusato dalla minore M.P.C. di violenze sessuali e pedofilia. Il Giudice per le Indagini Preliminari, dopo varie udienze dispose, il rinvio a giudizio dell?accusato che continuava a negare le proprie responsabilit?. La 3^ Sezione del Tribunale, per accertare la verit? decise di nominare una Commissione per un prelievo affinch? si potesse procedere alla prova del DNA. Sia l?Almerico che la minore accettarono di sottoporsi al prelievo. L?incarico fu affidato al dott. Maurizio Di Boni, della polizia scientifica di Roma. Le prove furono effettuate con tre diverse tecniche dando sempre esito positivo. Inoltre, rifer? in aula il Dottor Di Boni, che era stata effettuata una controprova incrociata anch?essa positiva. Il fattaccio inizi? a Rocchetta e Croce, continu? a Camigliano, per concludersi in via Triflisco di Bellona. La minore non rifer? nulla alla madre, convivente dell?Almerico all?epoca dei fatti, perch? intimorita dalle minacce del bruto. Sotto il letto della minore, otto anni di et? all?epoca dell?inizio delle violenze, fu rinvenuto un Klinex con evidenti residui di sperma e sangue. Alla richiesta di acquisire agli atti il reperto, ci furono opposizioni ma, nell?udienza del 13 febbraio u.s. il Tribunale dispose l?acquisizione del suddetto con riserva di nominare la Commissione per la prova del DNA. Detta acquisizione avvenne il 04 maggio c.a.