Raggirata per un posto di lavoro.
La ingannarono promettendole un impiego stabile in banca. Una giovane diplomata con residenza a Vitulazio, fu raggirata da due falsi intermediari di un istituto di credito lombardo. Dal pap? della ragioniera, i due, si fecero consegnare una grossa somma di denaro, circa diecimila euro per l’assunzione ?certa? in una filiale della capitale. Alla consegna del denaro l?unica precauzione della famiglia vitulatina fu quella di controllare i documenti dei due ?cassieri?. La truffa fu portata e termine da un romano, Salvatore Rossetto, ed un nolano, Giovanni Starace. Il fatto accadde nel 2000. Giacca, cravatta e doppiopetto, con fare distinto e modi convincenti, Salvatore Rossetto si present? a casa della giovane ragioniera vitulatina, che era, come molti altri giovani, in cerca di un?occupazione, di un impiego sicuro che garantisse una stabilit? economica. E fu su quest’esigenza disperata di tanti disoccupati che i due fecero leva, usando lo stesso sistema del ?gatto e la volpe?. Giunsero a Vitulazio per promettere e vendere l’avvenire della ragazza. Al pap? lasciarono intendere di avere le ?chiavi? che aprivano le porte giuste. ?Tanto i concorsi sono una formalit??, avrebbero detto i due imbroglioni per convincere la famiglia della ragioniera vitulatina che pens? ad un colpo di fortuna, ad una manna piovuta dal cielo. L’amara scoperta dopo qualche tempo, quando si resero conto del raggiro. Del posto in banca a Trastevere neppure l?ombra, come del distinto funzionario di banca volatilizzatosi con i quattrini. Colpiti a fondo, e rassegnati, i familiari della bancaria mancata non hanno voluto informare le forze dell?ordine perch? convinti che i loro soldi nessuno riuscir? a farglieli riavere, ma hanno inteso informare la stampa affinch? altri creduloni non finiscano nelle reti degli imbroglioni.