Per non dimenticare Lettera dell?ing. Della Cioppa a A S. E. Benedetto Croce.

Dopo 62 anni, Bellona ? ancora in attesa.
Add?, 14.03.47. A S. E. Benedetto Croce. (All?epoca il Croce rivestiva la carica di Ministro della Pubblica Istruzione)

Illustre Maestro,
quando il 7 ottobre 1945 veniste a Bellona, in pio pellegrinaggio, per onorare la memoria dei 54 pacifici cittadini, trucidati due anni prima dai tedeschi in ritirata, ricordo che, durante la cerimonia commemorativa, Vi commoveste fino alle lacrime e, alle famiglie delle vittime, dichiaraste: ?Mi avete fatto piangere insieme a voi?. Ora che si sta celebrando a Venezia il processo Kesserling, che riguarda proprio le atrocit? commesse dai tedeschi in Italia, dopo l?armistizio, nessun accenno si ? fatto, almeno a quanto si desume dai resoconti della stampa, ai fatti di Bellona, che pure, a suo tempo, ebbero un?eco mondiale, attraverso le emissioni di radio Londra. Si ? fatto uno speciale processo per l?Eccidio delle Fosse Ardeatine; si sono tenute presenti, a Venezia, le efferatezze compiute successivamente, nella lotta antipartigiana. Per l?uno e per le altre i tedeschi cercano di giustificare i loro delitti come rappresaglia per atti di guerriglia; ma per la strage di Bellona, che giustificazione potranno addurre? Una popolazione pacifica, che da oltre 20 giorni, subiva ogni sorte di spoliazioni, vessazioni, persecuzioni, si vide, la mattina del 7 ottobre braccata di casa in casa da orde inferocite; un centinaio di innocenti furono strappati dalle case e rinchiusi in una cappella senza alcuna giustificazione; settanta di essi avviati al luogo del supplizio, a squadra di dieci e a intervalli fra squadra e squadra, ?sotto specie di condurli al lavoro; 54 trucidati e sepolti poi sotto una frana di terriccio: tutto questo perch?, la sera prima, un soldato tedesco ubriaco, recatosi in una casa a rapire una ragazza, era stato ucciso dal fratello di lei! N? c?era, quindi, stato nessun atto di guerriglia contro le truppe tedesche, come a Roma e altrove ma solo l?esercizio del pi? naturale diritto dell?uomo: quello della difesa della famiglia aggredita nella propria dimora. I tedeschi in quei giorni erano inferociti; in essi si era veramente ?discoperta, armata di tecnica moderna, la belva primeva?. Avevano, pochi giorni prima attaccato ad un portone della piazzetta Trivio (oggi piazza IV Novembre) un avviso manoscritto (che ricordo di aver letto con i miei occhi, che minacciava la rappresaglia del cento per uno, per ogni soldato tedesco ucciso o ferito, e volevano mantenere la minaccia, anche se mancava una larva di giustificazione. Se l?eccidio doveva essere ammonitore, come ogni rappresaglia, perch? lo coprirono del pi? fitto mistero? E le povere famiglie, infatti, si illusero pensando che i loro cari fossero stati deportati, fino a che non fu possibile, dopo l?arrivo degli Inglesi, esumare le salme dalla ?Cava dei Martiri? e ricomporle nella pace del piccolo cimitero. L?efferatezza ingiustificata della disposta esecuzione di cento persone dovette far presa anche sulla torbida coscienza dell?ufficiale tedesco che presiedeva al massacro, se non l?attu? per intero, ma rimand? indietro la sesta e la settima squadra dei morituri e ordin? non fossero formate le altre tre! Illustre Maestro, non nella mia qualit? di scampato miracolosamente all?eccidio e successivamente alla prigionia tedesca, ma come figlio di Bellona, inutilmente martirizzata, mi rivolgo a voi perch? vogliate, con una vostra parola far si che il ricordo del martirio di quella piccola terra trovi un eco nel cuore degli italiani, proprio ora che si fa il processo a Kesserling, sotto la cui giurisdizione era certamente Bellona nell?ottobre 1943. Non rancore o sete di vendetta anima i bellonesi, ma desiderio di pace dopo tanti patimenti: sia reso soltanto un doveroso tributo alla memoria dei 54 loro Martiri, ravvivandone il ricordo ed accendendo una lampada votiva sulla Stele eretta sul luogo del martirio, dove anche Voi versaste una lacrima.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post
Postato in Senza categoria