Continuano le proteste per la scadente ricezione televisiva.

Reti Rai disturbate da emittenti private e Mediaset da frequenti interruzioni, specie su Canale 5.
E del segnale digitale terrestre neanche si parla, con grosso danno per gli abbonati e gli sportivi.
Continuano le proteste dell?utenza televisiva, da tempo costretta a vedere in modo discontinuo le reti Mediaset ed in particolare Canale Cinque, le cui emissioni spesso sono interrotte da disturbi o peggio scompaiono totalmente senza che nessuno possa far niente per impedirlo. A niente pare che servano le segnalazioni anche se nei giorni scorsi alcuni tecnici hanno perlustrato la zona in cerca di possibili fonti di interferenza ovvero per individuare i motivi di tali frequenti interruzioni che rappresentano motivo di cruccio in particolare per le casalinghe, che non vorrebbero perdere neanche una puntata delle interminabili telenovele. Peggio per gli abituali telespettatori della Rai che si sentono maggiormente beffati perch? costretti a pagare il salato canone senza poter vedere una trasmissione in modo chiaro, in particolare a causa delle interferenze provocate da emittenti private di cui, evidentemente, nessuno si preoccupa. Il problema ? particolarmente sentito per gli utenti del primo canale, sul quale, soprattutto in alcune zone del centro e di via Pozzillo, spesso si sovrappone totalmente un?emittente locale o, meglio, una beffarda scritta ?nessun segnale?, che, peraltro, dovrebbe consentire una facile individuazione dei responsabili. Ai quali, evidentemente, interessa solo che la gente paghi l?abbonamento, come dimostrano anche le sempre pi? frequenti richieste, epistolari e porta a porta; poco importa se il segnale ? disturbato o peggio annullato da emittenti, deve presumersi, abusive. Peggio per la televisione digitale terrestre che per l?utenza di un estesissimo ambito resta solo un sogno, con particolare sdegno dei tanti appassionati di calcio impossibilitati a seguire gli incontri sui canali Mediaset e La Sette. Tripla beffa per gli utenti del terzo mondo televisivo, costretti a pagare il canone senza vedere i canali ed a rinunciare perfino al contributo statale sull?acquisto del decoder digitale terrestre o, in alternativa, ad acquistarlo e deporlo in cantina, in attesa che la zona venga servita dai segnali e, frattanto, scada la garanzia.

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