Per i terremotati non acqua ma soldi per acquistarla all?estero

L?Unicef avrebbe rifiutato l?acqua procurata per impedire l?insorgere di epidemie: dateci soldi
Anche alcuni caiatini attraverso ?Azione Sociale?, associazione di cui ? locale referente Giovanni d?Andrea, hanno contribuito al progetto ?Acqua per acqua? in favore delle vittime dello Tsunami. A quanto riferito, per?, l?Unicef non vuole acqua ma solo contributi economici! La ?Perigeo Lazio?, societ? Onlus costituita espressamente per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto nel sud-est asiatico, il 29 dicembre realizz? un progetto chiamato ?acqua per acqua?, finalizzato ad acquistare acqua potabile e spedirla nel sud est asiatico. All?iniziativa hanno partecipato anche alcuni caiatini che amano fare beneficenza in silenzio. ? capitata per? una cosa singolare, se non deleteria per chi si adopera per beneficenza: in pochi giorni i volontari hanno raccolto ben trecentomila litri di acqua in bottiglie. Anche da Caiazzo, quindi, ? partita acqua raccolta nel circondario. Che fine avr? fatto? ? stata ferma all?aeroporto di Fiumicino per circa un mese, fino ai primi di Febbraio, in quanto pare che l?Unicef ed altre organizzazioni che dovrebbero adoperarsi per il benessere dei derelitti, colpiti da sciagure come lo Tsunami, non volesse acqua e cibo, ma solo contributi in danaro. A tal punto in molti ? scattata una molla pari a quella che scatt? in tanti cittadini italiani all?epoca del maremoto: la rabbia! Attraverso televisioni, radio e giornali, infatti, proprio le associazioni chiedevano acqua potabile da inviare in Thailandia e negli altri paesi, mentre qualcun?altro voleva soldi per acquistare acqua in Svizzera, come ha fatto notare anche Luca Panariello, direttore editoriale di ?Esperienze di Volo?, mensile a tiratura nazionale: ?Cosa pensare del meccanismo della solidariet?? A molti non ? piaciuta la richiesta (esclusiva) di denaro. Troppo facile, almeno quanto difficile sar? verificare che fine faranno quei soldi, come verranno spesi, quanti ne saranno destinati realmente alle popolazioni e quanti per alimentare industrie della solidariet?. Abbiamo tentato un approccio diverso chiedendo di portarci acqua potabile, la stessa che tutti indicavano come bene pi? importante quello che pi? di ogni altro sarebbe servito e servir? contro le epidemie che potrebbero seguire il maremoto?.

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