Dopo i falsi agenti Telecom arrivano quelli dell?Infostrada.
Dei giovani dicono di dover lasciare una carta, ma poi cacciano i contratti Infostrada da firmare.
Nuovo raid di giovani postulanti che bussano casa per casa nelle strade di Bellona invitando i proprietari a ritirare una carta, ma poi esibiscono un contratto in bianco dell?Infostrada proponendone la sottoscrizione. Dopo i presunti notificatori della Rai; i soliti questuanti che si presentano come rappresentanti di associazioni umanitarie o che lottano leucemie, tumori e quant?altro; i falsi ispettori Inps, Inail, Enel, Asl e Telecom, arrivano i promotori di contratti Infostrada che per indurre i proprietari ad aprire comunicano di dover consegnare una carta, ma poi aprono una cartella piena di proposte di contratto Infostrada iniziando a magnificarne i presunti vantaggi e invitando i malcapitati ad approfittare dell?occasione che la societ? ha voluto offrir loro per farli risparmiare. Certamente giovani che si adoperano per guadagnare qualcosa onestamente, per cui andrebbero incoraggiati e sostenuti, ma non ? giusto carpire la buona fede del prossimo inducendolo ad aprire il portone o a scendere con la scusa di dover consegnare una carta per poi iniziare la litania finalizzata alla convinzione del malcapitato di turno. Tanto non costa niente. Questa ? la frase ripetuta a tutte le persone sperando di convincerle. Ma prima vengono le solite domande invasive della privacy: ha solo l?abbonamento Telecom? quanto paga mediamente? chi utilizza maggiormente il computer in famiglia? chi usa Internet? ci potremmo parlare? ha l?addebito in conto corrente bancario o paga alla posta? Lo sa che ora pu? risparmiare anche le commissioni postali? Basta comunicare alla banca, oppure a noi il numero? La conversazione si chiude qui perch?, capita l?antifona, la persona che ci ha informato ha chiuso il portone ma: quanti altri ci saranno cascati? Qualcuno ha denunciato quanto accadutogli?