Telecom allo sfascio. utente senza linea da una settimana.

Dopo decine di solleciti, costretto a denunziare la societ? per interruzione di pubblico servizio. Terzo millennio? Per i super pagati vertici della societ? che, alla faccia della libera concorrenza, grazie alla compiacenza di chi probabilmente dovrebbe impedirlo, continua a detenere in regime di monopolio la gestione delle linee telefoniche, questo dev?essere semplicemente il terzo mondo! Evidentemente allo sfascio, a quanto appreso, la societ? telefonica licenzia ma continua a pagare i lavoratori ritenuti in esubero, dimostrandosi per? incapace di assicurare in tempi ragionevoli la riparazione di una linea guasta da una settimana, costringendo il malcapitato utente a rivolgersi ai Carabinieri per sollecitarne il ripristino. Il calvario del nostro ? iniziato mercoled? Santo: esce, compra la scheda, cerca un telefono pubblico funzionante, chiama e richiama il 187 finch? non bussa; estenuante attesa durante la quale lo costringono ad ascoltare pubblicit? indesiderata per le solite offerte imperdibili; preme il tasto corrispondente all?opzione desiderata e, quando ormai non ci sperava pi?, il ?miracolo?: risponde uno dalla Basilicata. Con garbo, ma senza declinare le proprie generalit? (sar? per la Privacy?), l?operatore rassicura l?utente, ormai disperato perch? mancano pochi giorni a Pasqua, attende diverse telefonate e, soprattutto, teme di averne urgente bisogno, anche di notte, per chiamare il medico. Trattandosi di una linea ISDN -pi? costosa, ma anche pi? sicura- baster? un semplice ?reset telecomandato? per ripristinarne il funzionamento in pochi minuti. Parola del primo operatore. Ma dopo qualche ora di vana attesa, il malcapitato utente contatta nuovamente il 187 ed un altro operatore, pare pugliese, lo invita ad effettuare un reset domestico, seguendo alcune semplici operazioni: munirsi di cacciavite e pinza, individuare il terminale Isdn, aprirlo, verificare se sono accese due o una luce, manovrare alcuni interruttori interni e? prenotare il ritiro del diploma ad honorem di tecnico. Perch?, incredibile a dirsi, dopo una serie di manovre, il telefono funziona nuovamente. Ma solo per poco. Gioved? pomeriggio la linea ? di nuovo fuori servizio e stavolta il riscontro dell?operatore ? meno ottimistico. Occorrono 48 ore per ripristinarla ma non ? escluso che l?indomani, venerd? Santo, avvenga il miracolo. Ma chi di speranza vive?! Passa venerd?, Sabato Santo, Pasqua, Pasquetta e arriva mercoled? senza che nessuno sia in grado di assicurare all?utente, sempre pi? spazientito, quando sar? ripristinata la linea: ad ogni sollecito la stessa risposta: l?intervento ? difficile perch? domiciliare; nel rispetto delle condizioni contrattuali occorrono quarantotto ore dal sollecito. Una logica secondo la quale per ottenere la riparazione non si dovrebbe mai reclamare per cui ieri l?utente, ormai spazientito, ha deciso di esporre i fatti ai Carabinieri paventando l?interruzione di pubblico servizio. Rectius: di disservizio. Probabile che dopo la denuncia i cervelloni si faranno arrivare le gambe in spalla, ma secondo indiscrezioni forse bene farebbero i preposti ad indagare sulla gestione della societ?, sugli stipendi d?oro che percepirebbe qualcuno preposto a ridurre i costi licenziando i lavoratori che a quanto appreso vengono pagati ugualmente mentre l?azienda non ha personale sufficiente.

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