Almeno tre pullman sono partiti stamattina presto alla volta di Roma.
La meta, ovviamente, ? piazza San Pietro e il Papa. La salma di Colui che ? gi? stato definito il Grande e che tutti vorrebbero vedere almeno una volta, anche se da morto poich? l?amore che ? stato riposto in Lui sar? la ragione per considerarlo sempre vivo tra la gente a profondere sempre nuovi e importanti insegnamenti nel segno della pace e dell?unione tra i popoli. Don Antonio Nacca, che in quanto a pellegrinaggi sacri non perde occasioni per condurre i suoi parrocchiani anche fuori della Nazione, lo aveva detto dall?altare l?indomani del memorabile giorno. E ha mantenuto la parola, come al solito. Fino a ieri sera erano stati impegnati tre pullman ma potrebbero essere aumentati anche all?ultima ora perch? le richieste di partecipazione sono state davvero tante. Partenza da largo Vittorio Veneto alle cinque, arrivo a Roma, presumibilmente Anagnina, alle sette circa, navetta per piazza San Pietro, immersione nel mare di folla accomunata dal legame che ognuno ha stretto col Grande Papa, attesa spasmodica ma significativa sotto l?aspetto della fatica e del sacrificio a cui Lui proprio ci ha addestrati con le sue sofferenze che pi? d?ogni altra cosa hanno fatto pensare a quelle del Signore e, nella compostezza che ? propria di tutti gli amici del Papa, per l?ultimo saluto e per l?ennesima raccomandazione affinch? l?opera di pace e di protezione continui pi? di prima adesso che Egli sta sicuramente seduto a bearsi delle sue azioni terrene nel posto che ha sempre sognato per s? e per quanti l?hanno voluto ascoltare e imitare. Brevi pause per break o bisognini di circostanza e ritorno nella stessa giornata. Niente di speciale, dunque o, forse, tutto particolarmente speciale all?insegna della riconoscenza e della cristianit? che in certe circostanze ci fanno addirittura scordare delle cattiverie e dei soprusi che negativizzano una societ? tanto cinica e tanto impegnata al disfacimento proprio di quei valori che oggi preponderano a Roma.