Sembra che ritorni il libretto del conto finale

Un tempo le compere giornaliere erano pagate,dagli acquirenti, a fine settimana, a quindicina o a fine mese, quando cio? i lavoratori ricevevano la ?busta paga?. Erano decenni che non risentiva dire: ?Potrei pagare a fine mese? Se s? segnatemi sul libretto.? Per molti anni nessuno ha chiesto di saldare il conto a fine mese o a fine settimana. Oggi, invece, in alcuni negozi bellonesi c?? che ha ripreso questa vecchia e ?comoda? usanza. ? Fino al 27 del mese, ci ha riferito il negoziante G.A. acquistano a credito non solo il latte per i bambini, ma anche pelati , maccheroni, olio, vino, carne e pane. Siccome i clienti sono il nostro bene pi? prezioso, nessuno di noi esercenti si rifiuta di favorirli. Questo fenomeno, continua G.A. dimostra che esiste una realt? sociale: la povert? dignitosa. Mentre i non abbienti hanno una capacit? diversa per risolvere i problemi del vivere quotidiano, gli operai, e non solo essi, avvertono una improvvisa povert?. Dal telegiornale ho appreso, continua G.A., che a Milano distribuiscono pane gratis in diverse zone della citt?. Ogni giorno 5000 panini per soddisfare l?appetito dei pi? diseredati! Fino ad oggi noi del Sud non siamoarrivati ad una simile necessit?, ma sono molti coloro che hanno ripreso l?antica consuetudine di pagare a fine settimana o mese. Auguriamoci che, in futuro, diminuiscano i ?clienti bisognosi?, se invece aumentassero sarebbe un ritorno al passato che creerebbe una infinit? di problemi?. Conclude avvilito il nostro amico commerciante.

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