Incendio all?nterno dello stabilimento ?ItalCoat?
Un drammatico incendio ? scoppiato la notte scorsa all?interno dello stabilimento ?ItalCoat? di Pignataro Maggiore, che effettua verniciatura di alluminio e lamierati. Violento incendio con deflagrazioni anche in uno stabilimento a Civitanova Marche Erano le due e mezza di ieri mattina quando si sono sprigionate le fiamme da alcuni fusti di vernice situati all?esterno della fabbrica a soli dieci metri in linea d?aria dai silos dell?IGAT gas termici, che contengono azoto. Sul posto, sono giunti tempestivamente i Vigili del Fuoco di Caserta, in sinergia con i colleghi di altri comandi provinciali, che per l?intera nottata sono stati impegnati per lo spegnimento dell?incendio presso lo stabilimento, sito sulla Strada Statale Appia, nella zona industriale del comune di Pignataro Maggiore. All’arrivo sul posto della prima squadra del distaccamento di Teano l’incendio aveva gi? prodotto notevoli danni. L’opera dei Vigili del Fuoco, in sinergia con gli uomini della Protezione Civile di Pignataro Maggiore, che nonostante l?ora, si sono messi a lavoro per evitare che le fiamme si propagassero in altri reparti, ma in particolare sono stati impegnati a bagnare i silos termici del vicino stabilimento che contenevano azoto. Nessuna persona ? rimasta ferita anche se l’incendio ed il fumo hanno procurato ingenti i danni ai materiali ed alle strutture. Dopo le lunghe operazioni di smassamento e minuto spegnimento, i Vigili del Fuoco hanno ricondotto l’area interessata dall’incendio alle originali condizioni di sicurezza. Sul posto anche la Polizia ed Carabinieri, questi giunti sia dalla Compagnia di Capua che dal Comando Stazione di Pignataro Maggiore. Da quando si apprende sulle cause dell?incidente si sarebbe aperta un?inchiesta, ma per ora l?unica cosa certa e che nella tarda mattinata di ieri, c?? stato un sopraluogo da parte dell?Arpac, che unitamente ai Carabinieri, Polizia Municipale ed Ufficio Tecnico Comunale, nelle prossime ora, si pronunzier? se tale incendio abbia provocato danni all?ambiente. Nella fabbrica non si erano mai verificati incidenti e le norme di sicurezza sono rigorosamente osservate, ma un incendio di enormi proporzioni, come questo con ripetute materiale infiammabile che ha creato un?intensa colonna di fumo dall?odore acre innalzata per centinaia di metri dall?area interessata, ha creato sconcerto in paese. Dalla direzione dello stabilimento la dottoressa Sabrina Pucci, ha fatto sapere che attualmente il danno non pu? essere quantificato.
1, all?angolo di via
Farini. Nel cortile interno dell?edificio, che ? di quattro 5
piani, e precisamente dal lato destro di chi entra, ? stata
da qualche anno impiantata una piccola fabbrica nella
quale si lavora la celluloide, e che si ? specializzata
nella fabbricazione dei manichi da ombrelli. Proprietari
dell?officina, che occupa un vasto stanzone a 10
pianterreno, entro una specie di capannone addossato al
muro principale, sono Natale Colombo di Francesco, di
48 anni, che abita nella stessa casa, ed il suo socio
Ambrogio Gatti di Domenico, di 27 anni, abitante in
via Boltraffio 3, dove ha anche una officina di torneria. 15
Nella fabbrica lavoravano ieri il Colombo, insieme a
sei operai ed a cinque operaie.
Le grida di terrore e di invocazione, il fumo che 60
cominciava ad invadere il cortile sollevarono
immediatamente grande panico in tutto lo stabile.
Impossibile avvicinarsi al laboratorio, dalla cui porta e
dalle finestre uscivano lingue di fiamma e volute di
fumo. Le zaffate asfissianti resero presto insostenibile 65
la permanenza nel cortile ed anche gli inquilini che,
verso corte, si erano affacciati alle finestre, le chiusero
in fretta e si ritirarono. Provvido atto perch? tutto il
muro sovrastante i locali del pianterreno dove ardeva il
fuoco, si trov? presto lambito da lingue di fiamma che 70
giunsero fin quasi al tetto, e le persiane dei primi piani
rimasero bruciate in tutto o in parte.
Ma il pericolo non era da questo lato, e doveva
manifestarsi poco dopo e in modo drammatico.
Internamente, in fondo al laboratorio, ? una porta che 75
Tragico incidente presso Napoli: salta serbatoio con 20mila litri di azoto in un?azienda di vernici
Esplosione in fabbrica: 4 morti
Violento incendio con deflagrazioni anche in uno stabilimento a Civitanova Marche
Un boato fortissimo udito in un raggio di decine di chilometri. Erano le sette di ieri mattina quando l? esplosione di un grosso serbatoio con 20mila litri d?azoto ha provocato la morte di quattro lavoratori. ? accaduto all?interno dello stabilimento della Ppg, una azienda che produce vernici per auto, a Pascarola, frazione di Caivano, periferia nord di Napoli. Le vittime sono morte all?istante, scaraventate a decine di metri di distanza dalla violentissima deflagrazione. Sulle cause dell?incidente ? stata subito aperta un?inchiesta, coordinata dal pm Luigi Gay. Nella fabbrica – come sottolineano titolari, dipendenti e sindacalisti – non si erano mai verificati incidenti e le norme di sicurezza erano rigorosamente osservate. Al momento dello scoppio alcuni operai stavano lavorando (la Ppg ? una fabbrica a ciclo continuo e non ? quindi chiusa di domenica) insieme a un tecnico della Liquid Air, che stava verificando il serbatoio (di propriet? della Liquid Air) in seguito ad alcuni problemi che, stando alle indiscrezioni, si sarebbero verificati negli ultimi giorni. Il serbatoio conteneva azoto allo stato gassoso. A poca distanza, altri due serbatoi, dove ? conservato invece azoto liquido. Al momento dello scoppio vicino al serbatoio c?era solo il tecnico della Air Liquid Giovanni Maione, 35 anni. In un casotto poco distante stavano due operai e un altro si trovava nelle immediate vicinanze: Francesco Muto, 54 anni, Vincenzo Di Costanzo, 53 e Francesco De Simone, 55, sono stati raggiunti dalla stessa onda d?urto dell?azoto a 20 atmosfere che ha ucciso Maione. Pare che gli operai avessero finito il turno alle sei e si trattenessero in fabbrica per dare una mano al tecnico. Un incendio di enormi proporzioni, con ripetute esplosioni di materiale infiammabile, si ? sviluppato ieri pomeriggio anche in una fabbrica di vernici di Civitanova Marche Alta. Si tratta dello stabilimento della Ica Spa (Industria chimica adriatica), a circa un chilometro dal centro storico medievale. Un?intensa colonna di fumo dall?odore acre si ? innalzata per centinaia di metri dall?area interessata. Le fiamme, sviluppatesi nell?area sud dello stabilimento, hanno raggiunto l?altezza di 50-60 metri. Fortunatamente non si registrano vittime n? feriti.