Due omicidi, un suicidio e due tentati omicidi

Un pensionato, Raffaele Fiorenza, 63 anni, di Vitulazio, ha ucciso a colpi di fucile da caccia Giorgio Formicola, 52 anni, dipendente del Museo Campano di Capua e la moglie di quest’ultimo, Rosa La Torre, 45, e poi si ? tolto la vita con un colpo di pistola. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori all’origine del duplice omicidio ci sarebbero futili motivi tutti da accertare. Il pensionato, imbracciando un fucile automatico calibro 12, aperto la porta della sua abitazione, ubicata al primo piano dello stabile, sul pianerottolo ha incontrato il Formicola sparandolo al basso ventre. Rosa La Torre, udito gli spari, ? accorsa in difesa del marito ed ha ricevuto, a sua volta, un colpo alla tempia che le stroncava la vita. Il Fiorenza, dopo aver commessi i delitti ? rientrato nella propria abitazione ha deposto il fucile e preso una pistola; si affacciava finestra, e, con l?arma, una calibro 38, sparava in direzione del secondo piano della palazzina di fronte colpendo, alla spalla una donna di 83 anni, Lucia Scialdone. L’anziana ? stata trasportata da un vicino accorso nell?udire gli spari, presso l’Ospedale Palasciano di Capua dove ha ricevuto i soccorsi ed ? stata giudicata guaribile in pochi giorni. Inoltre, il Fiorenza ha sparato altro colpo al primo piano della suddetta palazzina dove era alla finestra Michelina Villano che, abbassandosi, ha evitato il colpo. Raffaele Fiorenza, infine, ha rivolto l?arma contro se stesso togliendosi la vita. L’omicida-suicida di Vitulazio, abitava da tempo da solo, dopo la morte della moglie, in un edificio dell’Istituto Autonomo Case Popolari in via Iardino, nella stessa scala della famiglia di Giorgio Formicola. Quest’ultimo era padre di tre figli: Mariano di anni 26, Daniele di anni 21 e la piccola Antonia di anni 12. Circa due anni addietro, i coniugi Formicola, furono provati dal dolore pi? grande per un genitore: accompagnare il proprio figlio al cimitero. Il pensionato ? descritto come uomo introverso e irascibile, soprattutto dopo la morte della moglie, ma nulla lasciava pensare al tragico epilogo. Giorgio, originario di Pignataro Maggiore era il figlio di Luigi il “compagno”, molto conosciuto nell?Agro Caleno, perch? proprietario, fino alla fine degli anni settanta, di una nota trattoria in via Papa Giovanni XXIII. Giorgio, operaio, sindacalista e storico militante prima del PCI e poi di RC, aveva lasciato dal 1985 Pignataro per trasferirsi a Vitulazio, dove viveva con la famiglia. La moglie era originaria di Casale di Carinola. Giorgio era conosciuto e stimatissimo a Pignataro, dove alcuni anni fa, insieme alla consorte, aveva intrapreso un?attivit? commerciale di prodotti casalinghi, successivamente ceduta. ?U comunist?, cos? era soprannominato Giorgio. Inoltre, era un uomo mite e laborioso, molto amato dai suoi concittadini. L?intera comunit? pignatarese ? sgomenta e attonita per questa immane tragedia. Sono rimasti scioccati i due sindaci: Giorgio Magliocca di Pignataro Maggiore e Luigi Romano di Vitulazio. Il primo ha riferito: ?Un fatto sconvolgente; Giorgio Formicola, pur essendo da un ventennio residente a Vitulazio, era rimasto legato a Pignataro. E? sempre stato una persona perbene. Morire in modo cos? violento ed atroce, desta un senso di profonda commiserazione. Siamo vicini alla famiglia e faremo tutto il possibile per aiutarla?. Luigi Romano: ?Nell?apprendere la ferale notizia sono rimasto incredulo poich? le persone coinvolte, a quanto mi risulta, erano considerate persone pacifiche ed innamorate della vita. La notizia ha sconvolto tutti i vitulatini perch?, ? la prima volta che accade una simile tragedia nella nostra cittadina. Ai familiari va tutto il nostro cordoglio?. Le salme sono state trasportate all?Istituto di medicina Legale dell?Ospedale San Sebastiano di Caserta in attesa dell?esame autoptico. Le indagini, ancora in corso, sono affidate ai Carabinieri di Capua.

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