Nella “Citt? del buon vivere”, almeno la domenica ? vietato morire.
Funerali rinviati e cadavere refrigerato in attesa di reperire un sacerdote per celebrare le esequie. Corsa ai botteghini del lotto. Forestieri indignati: cose che possono succedere nel Meridione. Pu? essere discutibile che Caiazzo meriti davvero l?appellativo di citt? del buon vivere, ma certo ? che da queste parti morire non ? poi cos? semplice. Ovvero ? bene che d?ora in poi, prima di tirare le cuoia il morituro si domandi che giorno ?, escludendo dall?agenda dell?estremo traghettatore il sabato, i giorni festivi e quelli antecedenti i pellegrinaggi. Salvo a rischiare, come sarebbe appena capitato, di dover rinviare i funerali, trattenendo in casa il cadavere, per?irreperibilit? del prete. Con gran daffare per i botteghini del lotto, soprattutto dopo che, a quanto riferito, gli sconcertati necrofori hanno dovuto attivarsi per recuperare dei cuscini refrigeranti con i quali imbracare la salma in modo da ritardarne il processo di decomposizione. Finch? possibile in quanto, secondo la sconcertante descrizione della vicenda, ad un certo punto il fetore ne ha comunque imposto il suggello nella definitiva dimora. Con immaginabile sconcerto dei parenti e soprattutto di alcune incredule persone le quali, vivendo oltre il Garigliano, non avrebbero mai creduto che certe situazioni potessero davvero verificarsi nel tanto bistrattato meridione. A quanto riferito, e sommessamente si vocifera in piazza delle chiacchiere, il sacerdote preposto alla estrema benedizione della salma sarebbe stato irreperibile perch? impegnato in un pellegrinaggio al quale pare abbia partecipato anche il vescovo, mentre gli altri reverendi del comprensorio sarebbero stati tutti impegnati per le prime comunioni, programmate in gran parte della diocesi nella stessa domenica. In seguito alle intercessioni di qualche benefattrice, telefonicamente il preposto avrebbe comunicato il nome di un altro sacerdote con il quale, prima di allontanarsi, avrebbe concordato la reperibilit? in casi di emergenza, e che pertanto avrebbe dovuto prestarsi per celebrare l?estremo rito, ma anche questi sarebbe risultato irreperibile ovvero impegnato per le prime comunioni. Ad evitare il degenerare della grottesca situazione, avrebbe assicurato la propria disponibilit? il parroco della cattedrale, ma il duomo era addobbato a festa per la funzione del Corpus Domini ed il corteo non avrebbe potuto attraversare il centro, addobbato con la tradizionale infiorata, per cui si doveva ripiegare su un?altra chiesa, ma il problema sarebbe stato trovare le chiavi, sicch? i familiari dell?estinta hanno dovuto trattenere in casa la salma per un altro giorno, rinviando i funerali e la partenza, programmata in funzione di esigenze lavorative, e trascorrendo un?altra notte insonne, in attesa che rientrasse il sacerdote con il pellegrinaggio. Ma, si domandano alcuni sconcertati cittadini, ? lecito organizzare pellegrinaggi quando sono programmate funzioni che impegnano tanti preti?