Blackout elettrici nelle zone rurali, peggio del terzo mondo.

Pubblica illuminazione spenta nei giardini pubblici, cuore della citt?
E per fine mese dovrebbe aversi il primo passo verso la privatizzazione delle risorse idriche (acqua).
Ci risiamo con i disagi nelle zone rurali. Dopo le proteste per la carenza idrica in via Selvetelle, altri disagi vengono segnalati alla stampa per i frequenti black out elettrici lamentati nelle zone rurali, di breve durata ma che provocano disagi e danni notevoli in particolare ai computers, personali ed aziendali, nonch? a tutte le apparecchiature computerizzate. Il problema potrebbe sembrare di poco conto allorch? il ripristino dell?energia ? sollecito, ma talvolta basta un attimo perch? si cancellino preziosi dati dalla memoria del computer, testi la cui scrittura ? costata ore di ricerche, studi e sacrifici, e si danneggino addirittura in modo irreversibile parti anche molto costose delle apparecchiature elettroniche. La gente non sa pi? a quale santo votarsi atteso che i disservizi continuano e nessuno sembra preoccuparsene grazie al monopolio di cui di fatto gode la societ? elettrica, alla stregua di quella telefonica, per quanto riguarda la gestione delle linee, e di quella distributrice del metano. Nonostante i disastri conseguenti alle privatizzazioni in atto o che, per quanto riguarda determinati ?carrozzoni?, ormai rappresentano una drammatica realt?, i nostri bravi politici si stanno adoperando per la privatizzazione delle risorse idriche, cio? per dare in gestione a privati -che gi? si pappano miliardi con lo sfruttamento delle sorgenti da cui attingono le acque minerali, pagate una miseria ma vendute a peso d?oro senza che nessuno se ne mostri scandalizzato- anche i servizi idrici integrati. Per almeno un quarto di secolo, sicch? i nostri nipoti potrebbero essere costretti a pagare ancora le conseguenze di cotanta lungimiranza.

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