Auto pirata investe centauro lungo la Sannitica

? un tranquillo giovane di San Giovanni e Paolo, Giovanni D. R., il centauro investito nel tardo pomeriggio di ieri, a quanto ? dato sapere, da un pirata cio? da un automobilista che, dopo avere sbalzato ad oltre dieci metri dal luogo dell?impatto il ciclomotore guidato dallo studente, avrebbe proseguito la corsa verso Ruviano. L?incidente si ? verificato lungo la strada ex statale Sannitica, quasi all?altezza dell?ex molino ma, in seguito alla violenza dell?impatto, il malcapitato giovane ? finito col motorino nel fossato antistante il cortile del cosiddetto ?Guadanelle Beach?, dove, cio?, in passato si verificavano frequenti inondazioni in seguito a cedimenti della fatiscente rete idrica.
Immediatamente i vicini, richiamati dal violentissimo impatto, hanno allertato i soccorsi ed entro pochi minuti sul posto ? giunta l?ambulanza del servizio di emergenza sanitaria, ma i preposti si sarebbero resi conto immediatamente che il giovane aveva subito profondi traumi, in particolare agli arti inferiori, disponendone il tempestivo ricovero presso il pronto soccorso del nosocomio casertano, dal quale a tarda sera, al momento di andare in stampa, non era giunta alcuna notizia rassicurante. Ma per fortuna neanche allarmistica circa le condizioni del giovane, trattenuto in prognosi riservata ma che dovrebbe riprendersi lestamente anche grazie alla sua prestanza fisica per la quale ? piuttosto conosciuto, in particolare nell?amena frazione di San Giovanni e Paolo, dove molto stimata ? l?intera famiglia ed in particolare i tre fratelli di cui Giovanni ? il minore. ? per? doveroso riportare anche un?altra voce, secondo la quale da alcuni giorni il giovane sarebbe stato notato proprio perch? procedeva ad andatura piuttosto sostenuta e soprattutto impennando, per cui sarebbe totalmente infondata la voce dell?auto pirata in quanto il ragazzo sarebbe caduto da solo. Ma fra i primi soccorritori molti avrebbero notato, sul luogo dell?impatto, dei frammenti di vetro a quanto si diceva non appartenenti al fanale del ciclomotore, per cui, anche in relazione alla violenta spinta che il ciclomotore avrebbe potuto subire in seguito ad un impatto pi? che per la velocit? sostenuta, le prime voci, giunte in redazione secondo il racconto dei primi soccorritori, facevano riferimento ad una macchina che, dopo l?incidente, avrebbe proseguito la corsa senza fermarsi per cui, in ogni caso, l?eventuale conducente sarebbe passibile di omesso soccorso. Ma sar? il comandante Oliva, a quanto pare accorso per dar manforte ai subalterni appena rientrato da un?altra missione, a far piena luce sul caso, confermando anche se il giovane portava il casco.

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