Raccolta cartoni. il supermercato non pu? pretendere a domicilio.

Potrebbe ritorcersi a boomerang contro i titolari la protesta contro gli addetta alla raccolta differenziata
Potrebbe ritorcersi a mo? di boomerang contro gli artefici la protesta inscenata nei giorni scorsi dal titolare di un supermercato contro gli addetti alla raccolta differenziata, che, a suo dire, non viene effettuata presso l?esercizio commerciale, peraltro distante pochi metri dall?isola ecologica. Questione di principio, evidentemente, non solo per il commerciante, che pretenderebbe di essere servito a domicilio, ma anche per i responsabili del servizio ecologico, che potrebbero contestargli l?assurdit? della pretesa, imponendogli di conferire periodicamente i rifiuti a discarica, peraltro a pagamento, trattandosi di un pubblico esercizio e non di un?abitazione privata. Come, d?altronde, fanno tutti gli altri commercianti caiatini, che non hanno mai alzato la voce n?, tampoco, preteso -peraltro con arroganza- un servizio non dovuto e che, se effettuato, graverebbe sui contribuenti. Commercianti e cittadini, quindi, fanno appello all?assessore Angelo Fasulo e al sindaco Stefano Giaquinto affinch? pretendano il rispetto delle regole soprattutto dai grossi commercianti, che, se producono tonnellate di cartoni, hanno non solo il dovere di pagare il corrispettivo dovuto per lo smaltimento, ma anche di conservare i cartoni in luogo idoneo e non dove possono costituire un pericolo pubblico. Prendersela con la giovane addetta alla raccolta, che non avrebbe la forza di caricare sul ?gasolone? tonnellate di cartoni, come -forse- bonariamente facevano i predecessori, rappresenta il colmo della galanteria, applicata per? all?incontrario: forse col galateo dei cafoni?

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