Teresa Musco ?dimenticata? nell?anniversario della morte e a un mese dal furto

Ma, prevista la messa in occasione del trigesimo.
Intanto la fondazione presieduta da don Franco Amico ha promosso il processo di beatificazione. Entusiasmo e perplessit? si registrano fra i caiatini che da un murale affisso nei giorni scorsi per le vie cittadine hanno appreso, sia pure indirettamente, che ? stata ?postulata? la beatificazione di Teresa Musco, ma anche capito che, nel ventinovesimo anniversario della sua dipartita, il 19 agosto Caiazzo avrebbe dimenticato la pia donna. Manifesto ufficialmente finalizzato a ricordare, che, come ogni anno, nel duomo di Caserta l?anniversario sarebbe stato commemorato con una solenne celebrazione co-officiata da don Franco Amico, parroco e rettore del santuario ?Sancta Matria ad Rotam Montium? di Leporano (Camigliano) e don Giuliano Lilli, parroco esorcista di Roccaravindola (Montaquila). Ma ai pi? attenti osservatori non poteva sfuggire che, per la prima volta, sui manifesti il nome di Teresa era preceduto dall?appellativo ?Serva di Dio?, notoriamente riservato a figure emblematiche della Chiesa per le quali ? in corso il processo di beatificazione. Entusiasmo solo in parte smorzato dalla constatazione che proprio quest?anno in Caiazzo, dove Teresa Musco nacque il 7 giugno 1943, l?anniversario della sua morte sembra dimenticata dalle istituzioni, quelle stesse che negli anni passati promossero manifestazioni, stampe e visite guidate all?abitazione della pia donna; visitata, si, recentemente, ma dai soliti ignoti. Lo scorso anno, nel duomo di Caserta, la concelebrazione fu presieduta da monsignor Antonio Chichierchia, parroco della cattedrale caiatina che di Teresa fu il primo assistente spirituale e, pertanto, ne tratteggi? egregiamente la figura, come riportato anche dal bollettino ufficiale delle fondazione ?Teresa Musco?, ma quest?anno in Caiazzo la ricorrenza ? passata in subordine e, nonostante le ciance del soliti bene informati, ieri, alla commemorazione nel duomo di Caserta, si potevano contare i fedeli caiatini. Che, per?, in occasione del trigesimo, potranno seguire la funzione annualmente officiata dal parroco don Giovanni Fusco nella chiesa di San Pietro del Franco, ubicata a pochi metri dall?abitazione in cui la pia donna trascorse la travagliata adolescenza, prima di trasferirsi a Caserta per sfuggire ad un genitore definito particolarmente burbero, ma che forse non voleva vederla soffrire.

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