Salvato dagli amici del cuore.
Il caldo afoso di questi giorni ha rinnovato una antica tradizione bellonese: il bagno nel fiume Volturno. Molti sono i giovani che, alla guida dei loro motoscooter, si recano nei pressi del ponte Annibale per un bagno ristoratore nelle acque sottostanti ed intrattenersi sulla riva per la solita tintarella. Ormai, da alcuni giorni, ? diventata una piacevole consuetudine: alle ore 14, tutti insieme, partono ansiosi di bagnarsi nelle acque del mitico fiume e sdraiarsi sulla sabbia sgombra da ogni oggetto pericoloso: vetro, sassi, oggetti metallici ecc. Giorni addietro un gruppo di sei giovani decide di recarsi presso la suddetta ?spiaggia? fluviale. La loro amicizia risale agli anni dell?infanzia e, come i tre famosi moschettieri, sono legati dal simpatico motto: ?tutti per uno, uno per tutti?. Del gruppo fa parte un biondino, Renato F. di anni 18, tenuto a freno dagli amici a causa dei suoi spericolati tuffi e delle sue nuotate che lo spingono molto lontano. Ma in agguato c?era un qualcosa che avrebbe messo a rischio la vita di Renato: un improvviso crampo alla gamba destra che rendeva impossibile qualsiasi movimento. Renato invoca aiuto ed i compagni, intenti al gioco del tamburello, non percepiscono le grida dell?amico che si dibatte tra le acque che lo trascinano lontano dalla riva. Gli amici vengono avvertiti da un signore che, mentre attraversa il ponte Annibale in bicicletta, nota il giovane in acqua che invoca aiuto. Preoccupati si tuffano e, a nuoto, raggiungono Renato che viene portato a riva dove, l?incauto nuotatore, subisce dai compagni una ?lavata di testa? imponendogli di non allontanarsi pi? del dovuto anche perch? le acque del fiume risultano pi? pericolose di quelle del mare. Una lezione, questa, che il giovane di certo non dimenticher?.