Sibillo e Mennillo sull?Aventino, autosospesi dall?Udeur.

Una decisione che emula quella presa da Giuseppe Puorto in attesa che si faccia chiarezza sulle varie, contrapposte anime del partito a Caiazzo. Dove ieri sera non ? passata inosservata la presenza del consigliere provinciale Domenico Bove. Sibillo e Mennillo, i due uomini di punta dell?opposizione consiliare del gruppo ?Citt? Nuova? si dichiarano auto sospesi dall?Udeur. Vane sarebbero risultate anche le profferte del vice sindaco Tommaso Sgueglia, perfino per far partecipare i due colleghi medici alla festa nazionale Udeur di Telese in quanto, come a suo tempo fece l?ex, stimato dirigente cittadino Giuseppe Puorto, in attesa di chiarezza, anche Sibillo e Mennillo si ritengono autosospesi. Ed a nulla sarebbe servita anche una visita del consigliere provinciale Domenico Bove, che ha sempre riconosciuto ai due e non ad altri caiatini l?impegno profuso per la sua elezione durante la campagna per la conquista della Provincia: Sibillo e Mennillo sono irremovibili: o si fa chiarezza oppure a Caiazzo l?Udeur dovr? trovare altri referenti. Problema, in effetti, inesistente anzi contrapposto perch? consiste proprio nelle diverse anime, peraltro contrapposte, del partito a Caiazzo. Da un lato la segreteria ufficiale, retta dal commissario Franco Musco, che deve ancora convocare il congresso sezionale finalizzato alla democratica elezione degli organi statutari; dall?altro la precedente segreteria, di cui era (il condizionale ci sembra d?obbligo) segretario Amedeo Insero, nipote di Fabio Sgueglia, capogruppo (e terza anima?) Udeur che ovviamente ritiene sempre in piedi tale raggruppamento; d?altra parte il vice sindaco Tommaso Sgueglia, che probabilmente spera di trascinare fra i mastelliani il sindaco ed altri consiglieri, alla stregua di quanto gi? fatto con Vito de Filio; infine Angelo di Costanzo che, con un clamoroso salto della quaglia che ha fatto gridare allo scandalo i suoi elettori di Forza Italia, ha gi? sostenuto l?Udeur in provincia prima del definitivo cambio di casacca, secondo le malelingue proprio alla stregua di un calciatore insoddisfatto.

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