Pizza Festival
Bellona, la citt? conosciuta per le sue ottime pizze, non ancora aveva reclamizzato abbastanza questo prodotto che viene richiesto, per gustarlo, da tutta la regione Campania. l?Associazione Ristoratori Bellona Triflisco, organizza ?Bellona Pizza festival?. L?appuntamento ? in piazza Pietro Villano, nei giorni 8, 9, 10 e 11 p.v. Quattro giorni durante i quali saranno sfornate migliaia di pizze e, siatene certi, saranno tutte prelibatezze. Vi parteciperanno dieci pizzerie del luogo. L?iniziativa, da apprezzare in ogni sfaccettatura, perch? non solo si reclamer? il prodotto gastronomico ma richiamer? l?interesse di tante persone che avranno modo di conoscere meglio l?intera Citt? di Bellona, apprezzata nel mondo per la sua vetust? e le bellezze naturali ed architettoniche. Nel 1780, delle navi che componevano la flotta inglese, faceva parte un vascello dal nome Bellona e, pi? precisamente, H.M.S. Bellona (His Majety?s Ship, ossia nave di Sua Maest?. A tutti ? noto che il toponimo ?Bellona? ha origine dal nome della dea pagana della guerra, sorella e moglie del dio Marte. Luoghi da visitare: il convento sul monte Rageto, la vallata Merculone, una villa romana del II secolo a. C., l?antico Monastero dei Padri cappuccini in via Sorrentino e la cappella di S. Michele.
Il Convento sul monte Rageto fu costruito nel 1100 da un nobile capuano il quale, ferito in battaglia, durante una crociata, fece voto che, se fosse ritornato a Capua, avrebbe edificato una chiesa e deposta una immagine della Madre di Dio, simile a quella che si venera in una chiesa di Gerusalemme. La chiesa fu edificata su progetto dell?architetto capuano Ambrogio Attendolo e nel 1549 fu affidata ai Padri Serviti. Nella vallata Merculone, a nord est di Bellona, esisteva un tempio dedicato al dio pagano Mercurio. Oggi si nota soltanto un filare di pietre che ne delimitano il perimetro ed i resti di un pavimento maiolicato. Della villa romana risalente al II secolo avanti Cristo, dal volgo chiamata Camerette delle Fate, si nota una maestosa cisterna che raccoglieva le acque piovane. Il resto ? tuttora nel sottosuolo e si spera che un giorno sia riportata alla luce. Del monastero dei Padri Cappuccini, ubicato in via Alberto Sorrentino, resta la cappella di S. Francesco. Il Monastero, in seguito, fu adibito a Casa Comunale. Infine la cappella di S. Michele, edificata nel 1761 dalla famiglia Silvagni, dove, la mattina del 7 ottobre 1943, furono rinchiuse pi? di 200 persone frutto di una spietata rappresaglia da parte dei nazisti che ne fucilarono 54 a causa dell?uccisione di un loro commilitone.