Esercente vittima dell?usura
Un commerciante bellonese, che per ovvie ragione vuole rimanere nell?anonimato, rompendo qualsiasi indugio ci ha riferito: ?All?inizio parlano di prestito d?onore, si comportano come degli amici. Ti dicono di non preoccuparti, quando avrai i soldi li ritornerai. Invece non finisce cos?. Ti pressano, ti intimidiscono, pu? succedere qualsiasi cosa fin quando non restituisci i soldi con un interesse molto elevato?. E? lo specchio freddo e cinico di una realt? con cui tutti i giorni molti commercianti devono fare i conti. Un vortice che ti crea la preoccupazione di non farcela ad arrivare a fine mese per pagare il debito. S?inizia con prestiti di piccolo taglio, nell?ordine di poche migliaia di euro, una cifra che nel tempo si andr? a moltiplicare con interessi vertiginosi fino a quando il nodo del cravattaio non si stringer? definitivamente intorno al collo. Sono gli strozzini a dettare sempre le regole del gioco che spesso portano a compiere gesti folli e disperati. ?Molte volte ho pensato di chiudere questa storia, di farla finita anche con un gesto tragico ma, poi, ho pensato che in questo modo non avrei risolto il problema. Vorrei denunciarli ma ho tanta paura per i miei familiari. Lo strozzinaggio, in questa zona, ? molto diffuso. Conosco altri commercianti che stanno per abbandonare le loro attivit? perch? soffrono la morsa degli usurai. Le cause per cui un commerciante si rivolge agli strozzini sono due: la crisi economica e la difficolt? con cui le banche rilasciano prestiti soprattutto per avviare una attivit?. Quando si ha bisogno di liquidit? ti piomba addosso la mazzata della crisi economica tagliandoti la voce dell?entrata. Non sapendo dove andare a prendere i soldi, ti rivolgi a chiunque ? disposto a ?venirti incontro?. Le banche, neanche a parlarne, pongono mille ostacoli facendoti cadere in mano a gente senza scrupoli. Amici che vi sono finiti dentro, ne sono usciti con molta difficolt?. Altri, invece, stanno ancora combattendo?. Provai a rivolgermi ad un?associazione locale e fui accompagnato da don Massimo Rastrelli, il parroco antiusura napoletano, ma, osservando i tanti bellonesi presenti nella sala di aspetto, vergognandomi, feci ritorno sui miei passi?.