In arrivo il marchio ?Dop? per l?olio delle colline caiatine.
Pubblica audizione il 20 ottobre al palazzo Mazziotti prima di ottenere l?ambito riconoscimento.
Grande impegno del prosindaco Tommaso Sgueglia e dell?assessore all?agricoltura Rosa de Rosa. Volge finalmente all?epilogo la procedura finalizzata al riconoscimento del marchio DOP, cio? di denominazione di origine protetta, per l?olio delle colline caiatine, cio? prodotto in un ristretto e ben specificato ambito compreso nei quindici Comuni indicati nel disciplinare gi? approvato in sede regionale e che presto dovrebbe avere il definitivo imprimatur dal ministro dell?Agricoltura. Grosso merito del vice sindaco Tommaso Sgueglia, che ? anche referente per l?Irpinia e Terra Di Lavoro dell?Associazione azionale ?Citt? dell?Olio? ma anche dell?assessore all?agricoltura Rosa de Rosa, pi? volte criticata da certa stampa ?disinteressata? mentre si stava adoperando proprio a beneficio dei contadini (che di recente hanno ottenuto anche i soldi del latte) forse perch? sempre coerente e fedele a Forza Italia, nel pedissequo rispetto di tutti gli impegni assunti con gli elettori. Doveroso per? riconoscere i meriti anche a tutti gli altri che si sono prodigati e battuti per il DOP e in particolare al presidente della Pro Loco ?Rajano?, colonnello Pasquale Di Meo che ha funto da coordinatore, preziosissimo in alcune fasi, nonch? a Tommasino Mastroianni, presidente del Comitato ?pro dop? che sempre si ? battuto per valorizzare l?eccellente olio delle colline caiatine, nonostante qualche problema fisico familiare che tuttora lo assilla e per il quale gli formuliamo i pi? sinceri auguri di pronta convalescenza. Con l?approvazione del disciplinare in sede regionale viene sancito anche un principio fondamentale per la totale condivisione dell?iniziativa, espresso a chiare lettere al punto tre, dove si legge che la zona di produzione delle olive e confezionamento dell?olio extra vergine di oliva a denominazione di origine protetta ?Colline Caiatine? comprende l?intero territorio amministrativo dei seguenti Comuni in provincia di Caserta: Alvignano, Dragoni, Bellona, Caiazzo, Capua, Caserta, Castel Campagnano, Castel Morrone, Castel di Sasso, Dragoni Formicola, Liberi, Piana di Monte Verna, Pontelatone e San Prisco. Ci? significa che, oltre alla Caiazzana, che dovr? essere presente al 65%, per la restante percentuale ? ammesso anche l?uso di olive provenienti da oliveti registrati e controllati di qualit? ?Corniola, Frantoio e Leccino?, anche congiuntamente con altre variet? presenti nella zona. Esclusa quindi a priori l?evenienza, finora tanto deprecata dai veri esperti, che in qualche modo potesse essere prevista la produzione o coltivazione, sia pure a fini sperimentali, di olivi ?caiazzani? nella zona di Pignataro Maggiore, essendo peraltro chiaramente specificato al settimo punto del disciplinare che ?la tipicit? dell?olio ?Colline Caiatine? ? generata? dai fattori pedoclimatici? della zona. Il legame con l?ambiente ? dimostrato dal nome che lega il territorio quello della variet? prevalente. La ?Caiazzana? infatti ? nata in questo territorio e solo in esso si ? affermata per la capacit? di adattamento a condizione climatiche favorevoli, caratterizzate da piovosit? limitata, concentrata soprattutto nel periodo autunno-vernino, temperature abbastanza miti d?inverno e che in estate raramente raggiungono valori elevati. La natura del terreno concorre a determinare particolari caratteristiche climatiche ed organolettiche dell?olio. Le tecniche di coltivazione, la conoscenza e la cura che l?olivicoltore e il frantoiano del territorio caiatino adotta per ottenere produzioni con caratteristiche di pregio sono noti, come da documentazione storica, sin dal quindicesimo secolo.
Porte sbarrate quindi per ogni maldestro tentativo di coltivare altrove oliveti autoctoni caiazzani.