Rivalutazione delle ?Camerette delle Fate?
L?amministrazione comunale di Bellona, guidata dal sindaco Giancarlo Della Cioppa, si sta prodigando affinch? la citt? venga conosciuta, fuori dalle proprie mura, per le attivit? e la vetusta che esistono. Bellona, oltre ad essere diventata la ?capitale? della pizza, ha un altro merito, quello di possedere un invidiabile sito archeologico. Oltre al nome che si rif? alla Dea Bellona, vi sono i resti di alcuni templi risalenti all?antica Roma. In contrada Merculone, esisteva il tempio al dio Mercurio, protettore dei ladri, in contrada Casale il tempio alla Dea Bellona, sorella e moglie di Marte, dio della guerra. Bellona faceva parte di una zona dove erano stati edificati molti templi: a Giano in tempio al dio Giano, il bifronte; a Pantuliano il tempio al dio Pan; a Vitulazio il tempio al dio Vitulo, protettore dei pastori; a Sant?Angelo in Formis il tempio alla dea della caccia, Diana sui cui resti fu eretta la basilica benedettina, meta di turisti da ogni parte del mondo. Se volessimo elencare tutti i luoghi, non avremmo spazio sufficiente. Quello che pi? di tutti inorgoglisce i bellonesi ? la villa romana risalente al secondo secolo avanti Cristo, da tutti conosciuta con il nomignolo di ?Camerette delle Fate?. Tempo addietro, su interessamento di un archeologo bellonese, Antonio Salerno, furono effettuati scavi per portare alla luce la suddetta villa. Furono ritrovati: pavimenti maiolicati, una parte del porticato della villa, alcune stanze, la cucina con il forno e molti oggetti che furono portati al museo campano di Capua. Durante gli scavi, a causa di finanziamenti che non giunsero, furono lasciati nel terreno oggetti preziosi fra cui una gigantesca anfora che gli antichi romani utilizzavano per conservare olio o vino. Tutti gli esperti sono d?accordo nel ritenere che questa villa fosse appartenuta ad una personalit? dell?antica Roma. Per valorizzare questo sito archeologico bellonese, il sindaco, ha chiesto ad un giornalista locale, collaboratore esterno della RAI, di interessarsi attraverso i mass madia nazionali, alla divulgazione della notizia affinch? il sito archeologico bellonese fosse inserito nel circuito turistico della nostra provincia.