Le origini della festa di Halloween
Halloween ? una festivit? che nulla ha a che vedere con la Campania e con l’Italia. Dunque la notte magica per eccellenza, ormai assurta a simbolo per tutti gli appassionati di horror, ? “d’importazione” americana, con radici inglesi, pi? precisamente celtiche. L’inizio della leggenda si fa risalire a quando i Celti festeggiavano la vigilia di Ognissanti (All Hallows’ Eve Day, nome che fa assonanza con Halloween), per sconfiggere le loro arcaiche paure che s’identificavano col binomio morte-mietitura (e di qui anche i tipici colori della festa, arancione come il grano e nero come la morte). Per quelle popolazioni, il cui sostentamento principale era infatti l’agricoltura, l’anno nuovo iniziava il 1? novembre e nella notte del 31 Ottobre si festeggiava Samhain, la fine dell’estate, in cui i mortali ringraziavano gli spiriti per i raccolti estivi. Era infatti credenza comune, che nella notte di fine estate, le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero tanto da permettere a questi di tornare sulla terra. Da qui, discese l’uso di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti cos? da ingraziarsi le anime dei defunti o di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino. E anche per queste lanterne, divenute il simbolo di Halloween, c’? una storia a s?. Tutti conoscono la zucca intagliata che rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween. Pochi, per?, sanno che si riferisce con esattezza alla leggenda irlandese del vecchio Jack, un fabbro ubriacone e spilorcio. Costui, nella notte d’Ognissanti rientrando a casa, fu colpito da un malore per via della sua ubriachezza: era un attacco di cirrosi epatica sarebbe stata la sua condanna, quella notte stessa. Gli si present? davanti il diavolo per portarlo con s?, ma Jack, in un attimo di lucidit?, riusc? a beffarlo ed a fare posporre di un anno la presa della sua anima. L’anno dopo con un’altra beffa al ripresentarsi del diavolo, fece promettere a quest’ultimo di lasciarlo in pace per dieci anni ancora. Ma la malattia and? avanti e Jack esattamente un anno dopo mor?. Di andare in Paradiso proprio non se ne parlava, pertanto Jack si present? alle porte dell’Inferno. Il Diavolo, a cui bruciavano ancore le umiliazioni inflitte dall’ubriacone, gli sbarr? la strada, e in fede alla promessa fatta lo cacci? via dall’inferno, lanciandogli contro un tizzone infuocato dalla fornace eterna. Jack, che aveva con se una grossa rapa la intagli? e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente, per illuminarsi la strada, ma non riusc? mai pi? a trovare un luogo per riposare in pace. “Da allora, nella notte di Halloween, se aguzzate bene la vista, vedrete una fiammella che vaga nell’oscurit? alla ricerca della strada per casa. Quello ? Jack O’Lantern, Jack della Lanterna”, cos? narra l’antica leggenda. A met? del diciannovesimo secolo, gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia, una volta arrivati in territorio americano, non trovarono rape grosse abbastanza da poter essere intagliate. Trovarono per? una notevole quantit? di zucche, che sembrarono un degno sostituto della rapa. Venne utilizzata perch? si pensava che potesse tenere lontane dalle case, nella notte di Ognissanti, gli spiriti dei defunti che, al pari di Jack, tentavano di ritornare alla propria casa. Nella nostra citt?, l’uso di festeggiare Halloween ? recentissimo. E’ da meno di dieci anni che infatti le vetrine si riempiono di arredi e gadgets, e da ancora meno tempo che si organizzano feste a tema. Ancora scarsa da noi ? la tradizione di fare uscire i bambini per le strade vestiti in maschera (quasi come un Carnevale dal “sapore” pi? tetro) ed organizzare scherzi porta a porta. Ma vista la velocit? dell’infondersi di tradizioni globali, chiss? che il prossimo a suonare al nostro campanello non sia proprio un fantasmino o una streghetta che vi estorcer? caramelle se non vorrete subire un suo scherzetto