Notte di botte in piazza Portavetere
Ennesima rissa fra giovani ebbri. Dei balordi avrebbero provocato ripetuti black out della pubblica illuminazione nell?intero centro.
Un?animata discussione si sarebbe verificata l?altra sera in piazza Portavetere fra alcuni giovani in seguito allo spegnimento della pubblica illuminazione, secondo qualcuno provocato proprio da un gruppo di giovinastri che sa dove mettere le mani per far restare al buio l?intero centro abitato prima di infastidire il prossimo e soprattutto le ragazze che si intrattengono nei giardini pubblici ed in particolare nel cosiddetto triangolo della morte. Denominazione ?spontanea? che dovrebbe far riflettere seriamente le preposte autorit? prima che ci scappi davvero il morto. Una riflessione per la verit? s?imporrebbe in via prioritaria sull?opportunit? del prolungamento orario concesso ai pubblici esercizi e in particolare ai bar per vendere liberamente super alcolici nelle ore piccole, a quanto si vocifera anche ai minorenni, senza alcun limite, creando nuovi presupposti perch? si verifichino situazioni come quella che l?altra sera ha imposto il ricovero di un minorenne trovato semi svenuto in un oscuro vicolo del centro antico. Domenica notte, invece, dei giovani caiatini le avrebbero prese di santa ragione da alcuni ragazzi forestieri dopo aver ripetutamente infastidito le compagne di questi ultimi usando un linguaggio particolarmente volgare e cercando di mettere le mani addosso a qualche ragazzina, a quanto riferito abbigliata in modo fin troppo provocante. Secondo attendibile fonte, alcuni balordi avrebbero scoperto l?esistenza dell?interruttore generale della pubblica illuminazione in un punto facilmente accessibile dei giardini pubblici, a ridosso di una panchina, salendo sulla quale sarebbe fin troppo facile raggiungere il quadro incustodito ed armeggiare liberamente, provocando black out elettrici nell?intero centro. Ma per sfortuna della masnada, che nottetempo spadroneggerebbe per Caiazzo, soprattutto nei week end, fra i giovani aggrediti ci sarebbe stato anche un elettricista che non avrebbe esitato a riallacciare la corrente, mentre i compagni impedivano la fuga dei vili provocatori, menandoli quindi di santa ragione.