Funghi come conoscerli per amarli

Biologia ed ecologia dei funghi, sistematica dei macromiceti, generi fungini di maggiore interesse nei sottoboschi della nostra zona e normativa micologica, sono stati i punti focali del corso di micologia che si ? svolto, nei giorni scorsi, presso il Salone dell?Associazione Dea Sport Onlus di Bellona, valevole, per il conseguimento della “tessera professionale” di autorizzazione alla raccolta dei funghi a fini economici, distinta da quella puramente amatoriale. Al corso, hanno partecipato 15 corsisti provenienti da vari comuni del casertano. Le lezioni, tenute da docenti ed esperti di micologia, rientrano fra le attivit? di natura preventivo-conoscitiva in campo micologico naturalistico che da anni i micologi casertani, con l’aiuto di tanti soci ed appassionati, svolgono con impegno costante per aumentare e qualificare le conoscenze sociali in relazione all’importante, ma anche pericoloso, mondo dei funghi. Sono sempre di pi?, infatti, gli enti che ricorrono al Gruppo micologico ambientale culturale campano per divulgare sul territorio le conoscenze sui funghi. In particolare ora che la legge impone un’attivit? organizzativa sul territorio che disciplini la raccolta e la vendita dei funghi e la prevenzione degli avvelenamenti, purtroppo sempre pi? ricorrenti. I corsisti hanno avuto modo di apprendere durante il ciclo di lezioni quanto sia rilevante conoscere la complessit? dei legami tra le specie fungine e la distinzione tra quelle eduli e quelle tossiche e velenose, troppo spesso non o mal distinte dai cercatori tradizionali, per non dire da quelli occasionali. La vera prevenzione, come hanno evidenziato gli esperti, si fa avendo un’idea almeno sufficiente della sistematica fungina che insegna come suddividere le migliaia di specie in compartimenti sempre pi? specifici e distinti tra di loro strumentalmente e non per semplice aspetto esteriore; e ci? vale per molte specie rilevanti nel nostro territorio sia per l’appetibilit?, sia per la tossicit?. La capacit? di saper distinguere il genere “Amanita” o il genere “Cortinarius”, entrambi presenti sul Monte Maggiore, dagli altri generi ? gi? sufficiente ad evitare gli avvelenamenti pi? letali. Utili i cenni fatti sulla normativa micologica che regola la materia ed indispensabile a completare una preparazione sicura per chi ama, e fortunatamente sono tanti, frequentare la montagna con la passione dei funghi.

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