Il ?Nostro? ospedale non si tocca!
Nel pianeta sanit? continuano,nel Bel Paese, proteste tumultuose
Cittadini, studenti, vertici della chiesa e medici scesi in piazza per protestare contro l?annunciata chiusura e trasferimento del pronto soccorso e di alcuni reparti- in altro nosocomio della provincia
Il Comitato di Lotta: ?Decisione schizofrenica del governo regionale. La salute non ha colore politico.Ci batteremo con tutte le nostre forze contro chi tenter? di scipparci l?ospedale. Dovranno passare sulle nostre teste
Pianeta ospedali. Grandi o piccoli. Da costruire di sana pianta o solo da rinnovare, ampliare, ristrutturare e chiudere. La loro storia ? sempre quella: di sprechi, tagli, ac corpamenti, interessi, clientele, favori. Di vecchie (ma non troppo) gestioni impossibili. E di tempi che definire biblici, una volta tanto, non ? esagerato: 20-30 anni per diventare operativi. Non ? leggenda metropolitana quella degli ospedali incompiuti d’Italia. Sono ancora 134 ai giorni nostri. E il Sud la fa da padrone. La Regione Campania, regina dell’irrealizzato, o di ospedali finiti di costruire, mai per?, andati in funzione per recuperare certificazioni di collaudo concernenti i lavori precedenti-non pi? a norma, secondo le nuove disposizioni di legge adeguamento strutturale. E intanto in provincia si smobilitano ospedali piccoli- che servono grandi bacini d??utenza- poco produttivi per gli inquilini di Palazzo Santa Lucia(sede della Regione Campania).
DIRITTO ALLA SALUTE
E? il caso dell?ospedale Palasciano di Capua- prossimo ad essere decapitato del pronto soccorso ed altri reparti- che saranno verosimilmente accorpati all?ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Una decisione scellerata per i cittadini del comprensorio, riunitisi in comitato per il diritto alla salute. Cittadini comuni, studenti, commercianti, chiesa locale, con medici e rappresentanti sindacali- scesi massicciamente in piazza per evitare la chiusura del pronto soccorso, dei reparti medicina, chirurgia, ginecologia e pediatria- che potrebbe rappresentare l?anticamera della chiusura totale dell?ospedale . ?La salute dei cittadini va salvaguardata- rileva Corrado Surbi del Comitato Cittadino per il Diritto alla Salute- i tagli e gli accorpamenti vanno fatti usando il buonsenso e non la scure. Gli fa eco Giancarlo Balzanella: ?E? inaccetabile che un argomento delicato e vitale quale la sanit? possa essere trattato come un affare privato ?senza tenere conto di migliaia di cittadini contribuenti. Un piano di razionalizzazione vergognoso avviato in base a scelte politiche e non di opportunit??.Il corteo partito da Piazza dei Giudici, ha attraversato il Corso Appio, Via Napoli, Via Giulio Cesare- ed altre importanti arterie che hanno paralizzato il traffico. Poi il ritorno nel punto di partenza per i discorsi di alcuni manifestanti- con pacifico blitz nel pronto soccorso dell?ospedale in odore di smantellamento. ?Siamo pronti a tutto- sottolineano Antonio Mingione e Franco Fierro-rappresentanti del comitato- se non riceveremo risposte positive- torneremo nuovamente all?attacco(tanti i cittadini pronti ad occupare lungamente l?ospedale)- nessuno ha il diritto di scipparci l?ospedale- che va potenziato, per l?alto numero di presenze, che lo scorso anno sono state pi? di ventottomila, per la vicinanza con l?autostrada e perch?, a ben guardare, Capua ? l?unico polo di pronto soccorso immediato per l?autostrada e per le popolazioni del basso Volturno. ?Decisione schizofrenica del governo regionale- per Annamaria Caraniello del comitato lotta. La salute non ha colore politico.Ci batteremo con tutte le nostre forze contro chi tenter? di scipparci l?ospedale. Dovranno passare sulle nostre teste?.
SULLA PELLE DEI CITTADINI
Durissimo l?intervento di Mons.Bruno Schettino, arcivescovo di Capua- definita ?citt? dormiente, un po? decrepita negli anni- citt? che perde ogni giorno di pi? la sua centralit? rispetto al territorio e rischia- se politici, istituzioni e cittadini non si daranno una mossa- di essere assorbita nella periferia che la circonda. Un comprensorio che ha bisogno dell?ospedale, e di un servizio di pronto soccorso- indispensabile per salvaguardare vite umane?.Manifestanti preoccupati per livello assistenziale e occupazionale. Manager costretti a fare i conti con la delibera della Regione Campania- che impone ciecamente ristrettezze e contenimento della spesa- senza vivisezionare la realt? locale- che serve un vasto bacino di utenza. Scelte politiche, operazioni schizofreniche- sostiene il Comitato- atte a dequalificare il nosocomio capuano- che appare sacrificato sull?altare del risanamento economico-necessario e indispensabile, ma non necessariamente da effettuarsi ?sulla pelle? dei pazienti, atteso che certi ridimensionamenti cambierebbero solo i destinatari dell?impegno di spesa, non pi? il Palasciano, non il Melorio – ma la sanit? privata. Nel mirino dei manifestanti i dirigenti dell?ospedale- indicati come autori del decreto di morte del nosocomio: ?Le esequie- recitano i manifesti funebri affissi nel centro campano- avverranno appena conclusa la spartizione delle spoglie?.Comitato che ha chiesto l?immediata sospensione di ogni provvedimento predisposto dalla direzione generale dell?ASL CE2- riguardante il Palasciano- pena l?impugnazione di detto provvedimento presso il TAR Campania; una perizia tecnico-amministrativa- per stabilire la conformit? alle normative vigenti dei due presidi ospedalieri; e l?istituzione di un tavolo di confronto con le istituzioni regionali- per tenere in vita il Palasciano ? che se operativo intaserebbe meno il San Sebastiano di Caserta e nosocomi partenopei