Il crollo dei ?Signorotti?

A Bellona, come in tutta Italia, i ?Signorotti? per lunghi anni avevano fatto il bello ed il cattivo tempo e, la condizione di dipendenza servile, detta vassallaggio, costringeva molte famiglie bisognose a lavorare alle dipendenze dei padroni, dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Questa triste condizione termin? dopo la fine della II Guerra Mondiale e molte persone, vittime di prepotenze e soprusi, cominciarono ad assaporare il piacere di sentirsi libere, particolarmente le donne che, per anni, si erano ?piegate? al volere del padrone il quale le ripagava con una bottiglia di vino o un pezzo di pane. Tre erano le famiglie di ?signorotti? che a Bellona, per lungo tempo, avevano imposto le loro vessazioni ai cittadini bisognosi che, ogni domenica mattina, in Piazza Umberto I, si scappellavano e si inchinavano al passaggio dei loro padroni salutandoli con una espressione che sapeva di Medio Evo: ? Buongiorno Ostrissimo!? (Buongiorno Illustrissimo!). E il signorotto, altezzoso, accennava appena un saluto senza degnare di uno sguardo il ?povero Cristo? prostrato ai suoi piedi. Una condizione umiliante che piegava sempre pi? il povero al volere del ricco. Terminata la II Guerra Mondiale, si diffusero idee nuove e crollarono i troni di argilla dei signorotti bellonesi. Artefice di tale crollo fu un compianto cittadino bellonese: il prof. Eugenio Salerno che, durante le prime elezioni amministrative del dopoguerra, da un balcone di piazza Umberto I, con la sua prorompente oratoria, riusc? a convincere gli elettori a votare contro i loro spietati padroni. Eugenio Salerno, fra l?altro, ricord?, alla folla assiepata in piazza, tutte le malefatte di ?lor signori?. Prima fra tutte quella che fu definita: ?Il gran rifiuto?. Un povero colono si rec? dal suo padrone per chiedere una fetta di prosciutto da soddisfare ?la voglia? di sua moglie gravida. Dal balcone si affacci? la padrona che gli disse di attendere. Dopo un attimo il portone si apr? e ?la signora? porse al colono un coltello che ella aveva strofinato sul prosciutto e disse: ?Fai leccare a tua moglie la lama del coltello e la voglia di prosciutto andr? via!?. Le elezioni amministrative quell?anno a Bellona furono vinte dalla lista che aveva per simbolo ?la Torre?, mentre la lista dei signorotti, con simbolo ?la Zappa?, fu costretta ad un definitivo ritiro. Nel circolo ?Combattenti e Reduci?, ubicato in Piazza Umberto I, dopo alcune settimane, si incontrarono vincitori e vinti. In un angolo della sala era seduto, in compagnia di amici, un signorotto sconfitto che, da un vincitore, Domenico Nardone, fu cos? apostrofato: ? Caro Camillo, ? finita! Adesso sei il signor nessuno!?.

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