Il Comune si appella al Consiglio di Stato per difendere il Vigile Urbano-Obbiettore di Coscienza.

Il primo cittadino di Pastorano, Antonio Bonaccio, si ? appellato al Consiglio Stato, per richiedere l?annullamento della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, con cui veniva annullata l?assunzione dell?Agente di Polizia Municipale, Carlo Di Bernardo, a causa di illegittimit? in relazione ai vizi di violazione e falsa applicazione della legge. Secondo i magistrati, il Di Bernardo, doveva essere escluso dal concorso perch? obbiettore di coscienza ed impossibilitato all?uso delle armi; sarebbe privo dei requisiti espressamente richiesti dalla legge per lo svolgimento delle mansioni relative al posto messo a concorso per la mansione d?Agente di Polizia Municipale. Una scelta di appellarsi alla massima corte giudiziale amministrativa, effettuata da Bonaccio, che non sarebbe ben vista dai suoi sostenitori, perch? questi fatti, erano stati effettuati non dalla sua amministrazione, ma da quella che la precedeva. Infatti, questa vertenza giudiziaria, coster? come ? gi? costata alle casse comunali, gi? tanti soldi per un errore commesso da chi attualmente si ritrova tra le file dell?opposizione consiliare, ed in particolare Vincenzo Russo, attualmente capogruppo di minoranza, ma all?epoca dei fatti, ricopriva la carica di vicesindaco. Scelta effettuata dall?Amministrazione comunale che era in carica nel 2001, in merito alla graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di 2 posti di agente di Polizia Municipale. Il sindaco Antonio Bonaccio, dopo essere stato condannato dalla Quarta Sezione Interna del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, presieduta dal Magistrato Carlo d?Alessandro, composta dal Giudice Ugo De Maio e dal Giudice Relatore Michelangelo Francavilla, continua senza sosta a difendere quella scelta scellerata fatta da chi all?epoca governava il comune. Infatti, a ricorrere al Tribunale era stata Maria Vendemmia, difesa dall?avvocato Vincenzo Natale, che impugno la decisione della giunta comunale d?allora, di cui era sindaco, Arcangelo Cuccaro, in virt? dell?assunzione del secondo classificato al concorso. Ricorso vinto dalla Vendemmia, a discapito della controparte ossia Carlo Di Bernardo ed il Comune di Pastorano, difesi dall?avvocato Giovanni Corporente. Infine, il TAR dopo aver accolto il ricorso presentato dalla Vendemmia, condanno il Comune di Pastorano a pagare le spese giudiziarie. In paese, questa scelta, che vede il Comune di Pastorano, costituirsi in sede di Consiglio di Stato, non ? ben vista, non solo per una nuova condanna a pagare le spese legali, ma anche perch? non si pu? difendere un?irregolarit?, compiuta da chi si trova oggi tra le file della minoranza proprio per queste scelte poco chiare. Nessuno, in consiglio comunale, si ? potuto appellare alla scelta del sindaco, perch? maggioranza e minoranza, sono state coinvolte in tale faccenda. Infatti, alcuni cittadini, hanno vagliato l?ipotesi di ricorrere alla Corte dei Conti, per chiedere che tutte queste spese legali, vengano pagate da chi, senza nessun scrupolo, si ? tuffato in tale faccenda.

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