La S. Pasqua di un tempo lontano
Per conoscere la differenza tra la S. Pasqua di oggi e quella di tanti anni fa, abbiamo interpellato un caro e ?giovane? amico, il novantenne Marco R. da tutti chiamato ?zio Marco?. ?La S. Pasqua di un tempo, ha esordito ?zio Marco?, era pi? bella di quella di oggi. Nell?aria si avvertiva una festosit? pi? sincera, fatta di affetto che si rinnovava con l?arrivo di amici che ritornavano a Bellona per trascorrere un periodo di vacanze con i loro familiari. Nell?aria, allora non inquinata, si diffondeva l?inebriante profumo degli aranci in fiore, misto a quello delle pastiere che le nostre mamme preparavano con tanta cura e che infornavano nei forni dei cortili pi? vicini o dal panettiere. Quanta allegria per le strade addobbate a festa! Quanto profumo di dolciumi e di cucina si diffondeva tra i vicoli! Il sabato Santo si correva nel cortile della chiesa Madre, per assistere al suono delle campane rimaste mute per onorare la morte di nostro Signore. Nel cielo volavano centinaia di uccelli, non ancora impauriti dagli spari dei cos? detti ?cacciatori della Domenica?. La Domenica di Pasqua su tutte le tavole, imbandite per l?occasione, trionfava il pranzo della Festa: lasagna al forno, minestrone, agnello, pollo, cotolette, carciofi, uova sode, frittata con gli asparagi, pane con uova sode in superficie, frutta, caff? e dolci fra cui la pastiera ed i guanti dolce tipico bellonese. Il tutto innaffiato con ottimo vino paesano. Al termine si usciva per una salutare passeggiata in periferia ed aiutare la funzione dei succhi gastrici. L?indomani, luned? in Albis, tutti in montagna o nel parco della Reggia di Caserta, per festeggiare la Pasquetta. Di nuovo altre abbuffate e, al termine, canti e balli al suono di una vecchia fisarmonica. Quanta allegria e quanti sguardi furtivi tra gli innamorati timidi e sospirosi! Poi la Seconda Guerra Mondiale cambi? tutto e tutti. Segu? il dopoguerra, la miseria, i lutti e pian piano si ricominci? a vivere per dimenticare gli orrori e le paure sofferte. Inizi? una vita diversa con ?nuovi cibi, nuovi balli ( il Bolgie Woogie pi? di tutti), una nuova moda nel vestire e tutto cambi?! Io, conclude zio Marco, ritornerei volentieri indietro, anche per poco, per rivivere quel tempo quando l?aria era pi? salubre, il cibo pi? naturale e la gente pi? allegra, pi? socievole, pi? spensierata ?.