Pi? di tre mesi fuori dall’alloggio? Si corre il rischio della revoca
E? pervenuto alla nostra redazione un quesito che giriamo all?avvocato Raffaele Russo di Vitulazio il quale, da preparato professionista, ci ha riferito: ?Chi non occupa per pi? di tre mesi l’alloggio di edilizia residenziale pubblica che gli ? stato assegnato, senza avere dato comunicazione di ci? all’ente competente, rischia la revoca dell’assegnazione. A decidere in questo senso, con una motivazione inequivocabile, una recente sentenza del tribunale amministrativo di Napoli. L’articolo 47, II? comma della Costituzione, stabilisce che la Repubblica ?favorisce l’accesso del risparmio popolare alla propriet? dell’abitazione?. In questa frase trovano il loro fondamento tanto le norme in materia di edilizia residenziale pubblica (emanate nel 1971), quanto, la recente pronuncia del TAR Campania. Pu? anche mancare, nel soggetto assegnatario, la volont? reale di abbandonare l’immobile, ma se per tre mesi non lo occupa, decade dall’assegnazione perch? il diritto alla casa va garantito a chi ne ha realmente bisogno. Infatti, nella motivazione si legge: ?La dichiarazione di decadenza dall’assegnazione di alloggio di edilizia residenziale pubblica per abbandono non ha carattere sanzionatorio, ma ? un provvedimento di autotutela adottato a garanzia del perseguimento del pubblico interesse all’effettiva destinazione di un certo patrimonio immobiliare alle esigenze dei bisognosi, con la conseguenza che l’elemento soggettivo della condotta tenuta dall’assegnatario (la presenza o assenza della volont? reale di abbandonare l’alloggio) non assume un valore decisivo nella configurazione della fattispecie?. Una sentenza che guarda ai fatti, dunque, mirando a garantire quel ?diritto alla casa?, riconosciuto fin dall’entrata in vigore della Costituzione, a chi ne ha realmente bisogno.