Un sito archeologico da non dimenticare

In localit? ?Madonna degli Angeli?, alle falde della collina S. Croce, ? ubicata un?antica villa risalente al II sec. A. C. Nella zona vi erano alcune riserve d?acqua, per uso agricolo, di differenti dimensioni e i resti di un altro edificio di et? sannitica in stato di abbandono inglobati nella villa che, nel I secolo A. C. sub? numerose trasformazioni. Gli ambienti termali furono resi inutilizzabili ed alcuni crolli danneggiarono la volta. In seguito l?intera area fu abbandonata come luogo abitato e, l?abbandono, perdur? anche in epoca medievale. Solo in et? moderna l?area riacquist? interesse per l?utilizzo di una parte della struttura trasformata in chiesa ( Madonna degli Angeli), tuttora curata e frequentata da un gruppo di fedeli. Le credenze popolari diffusero la notizia che il luogo era ?abitato? da misteriose donne, da cui origin? il nome ?Cammerelle delle fate?. La zona, situata in un antico uliveto, interessa un?area di circa 2500 metri quadri. Nel 1957, con un campo di lavoro per giovani disoccupati voluto dall?amministrazione Salerno, furono portati alla luce alcuni ambienti intercomunicanti e pavimenti in mosaico andati distrutti; un corridoio di un porticato con marmi policromi ed un sistema di cisterne alle quali si poteva accedere utilizzando varchi creati da clandestini. Attraverso una serie di saggi sul terreno, si cerc? di definire l?estensione della villa, eventuali fasi edilizie, la funzione dei serbatoi e la provenienza dell?acqua. Il muro di cinta risultava di 92 metri e rinforzato, a valle, da un muro pi? basso. Durante gli scavi furono recuperati frammenti di anfore vinarie, ceramiche, maioliche ossa appartenenti a bovini, ovini, suini, la mandibola di una giovane donna e vertebre di un giovinetto di 12/14 anni. Sul lato est della villa ? stato individuato il Tepidarium con vasca di immersione ed il Calidarium con vasca per abluzioni. La totale mancanza di incrostazioni calcaree sulle pareti delle cisterne, fa pensare all?utilizzo di acqua piovana convogliata, dalla vicina montagna, nel cisternone, con l?utilizzo di cataletti. Sul lato sud-ovest ? stata evidenziata un?area destinata a giardino adornata con aiuole ed abbellita con vasi di ceramica. Dopo un intervento dei Beni Culturali, avvenuti anni addietro, oggi ? tutto fermo. Abbiamo interpellato, a tale proposito, il sindaco di Bellona Giancarlo Della Cioppa che ci ha riferito: ? L?amministrazione ? interessata nel voler riportare alla luce i resti dell?antica villa poich? ? nostra convinzione che ci?, oltre ad essere un incentivo per far giungere a Bellona pi? turisti, valorizzer? sempre pi? il nostro territorio e la nostra storia millenaria.?

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post
Postato in Senza categoria