Morto per una somministrazione di arsenico, stricnina e borotalco. Appello del padre.
Da “Agnese Ginocchio (cantautrice per la Pace – www.agneseginocchio.it) urgente appello di solidariet? per la legalit? e la Pace: “Conosco il padre di Antonio. ? tutto vero quanto si legge! Chi pu? o sa qualcosa risponda o diffonda l’appello a tutti i propri contatti (via internet, giornali, radio TV) per far conoscere questa storia. Diamo una mano alla Pace, che significa rispetto per la legalit? e quindi rispetto e difesa della Vita e della Verit?”. Lancia un appello pubblico il padre che circa un anno fa ha visto morire il proprio figlio per una somministrazione di arsenico, stricnina e borotalco. Un appello per far luce sulle cause della morte: Antonio Franco, militare di carriera, aveva soli 21 anni, era ritornato in licenza in paese per trovare la mamma Catia, il pap? Angelo, le due nonne, gli zii, gli amici e la fidanzata. Il giovane si era sentito male prima di rientrare una sera a casa e probabilmente nella speranza che gli passasse il malore si era adagiato nelle sua autovettura; a trovarlo fu il padre in un parcheggio non molto distante dalla sua abitazione. Ecco ora il suo appello: “Lancio un appello a chi si sente di essere un uomo vero: la notte dell’11 luglio 2005 a mio figlio fu fatta ?sniffare? una miscela mortale di stricnina, arsenico e borotalco (questo risulta dalle analisi del suo sangue). Fui io a trovare Antonio che si era chiuso nella Seicento della madre, nei pressi dell’aria mercato di Sparanise, alle 12 circa; fui io a sfondare il vetro perch? le porte erano chiuse dall’interno; fui io a tentare disperatamente di rianimare mio figlio che purtroppo se ne era andato gi? da diverse tempo. Di quel ragazzo lasciato solo a morire nessuno ha saputo, nessuno ha voluto, dire una sola parola. Molti sanno chi ha fatto sniffare quel veleno a mio figlio, molti sanno con chi era, ma nessuno parla. Vorrei che qualcuno cominciasse a farlo; non per cercare inutili vendette, ma per cercare di capire perch? ? successo, per cercare di evitare che ad altri succeda quello che ? successo ad Antonio Franco, 22 anni ancora da compiere, il cuore pieno d’amore per gli altri e tantissima voglia di vivere. Pochi giorni fa un suo amico mi ha riferito che Antonio, quella notte, verso le 2:30, aveva intenzione di recarsi a Calvi Risorta. Antonio era a bordo della Seicento verde metallizzato di sua madre, la stessa vettura dove io l’ho trovato, ormai privo di vita, alle 12. Se qualcuno quella notte avesse visto Antonio, il particolare rivestirebbe enorme importanza e potrebbe essere determinante per le indagini e per la ricerca della verit? che io non ho mai smesso di cercare, anche se purtroppo non mi sta aiutando assolutamente nessuno. Dalle 2,30 alle 12: quasi 10 ore di assoluto mistero sul destino di Antonio: perch? ? stato lasciato solo? Perch? era chiuso in macchina? L’auto era chiusa dall’interno e non c’era alcun segno di violenza, n? traccia di sostanze stupefacenti o altro: Antonio sembrava dormisse tranquillamente, nessun segno di convulsioni o altri indizi che potessero far pensare a un caso di overdose. C’era qualcuno con lui? In tal caso, perch? nessuno lo ha aiutato? Antonio si ? sentito male, si ? vergognato di tornare a casa e si ? chiuso in macchina pensando di riposare un po’, sentirsi meglio e poi tornare a casa, ed invece ? sopraggiunto un tragico arresto respiratorio (come confermano gli esami scientifici di rito). Questa la tesi pi? credibile. Probabilmente il magistrato ha archiviato il caso come omicidio colposo perpetrato da ignoti, ?ignoti? perch? gli indizi sono pochi e le testimonianze inesistenti; “omicidio colposo e non overdose, perch? non di overdose trattasi ma somministrazione colposa di arsenico, stricnina e borotalco (questo hanno trovato nel sangue di mio figlio) che in un tragico gioco -il cosiddetto sniffing- ha inalato senza assolutamente poter immaginare di diventare vittima di un feroce carnefice o di pi? assassini. Se qualcuno parlasse (e molti potrebbero farlo, perch? molti sanno), sicuramente si potrebbe cominciare a far luce su questo orrendo crimine e soprattutto si potrebbe evitare che altri possano essere vittime degli stessi carnefici. Il mio numero telefonico ? (omissis: chiamare in redazione, ndr); oppure mandate una lettera anche anonima al mio indirizzo: Angelo Franco, Via Graziadei 36, 81056 Sparanise, email angelo.francoXX@libero.it.