Il convento dell?Annunziata ed il vecchio Magistrale ?S. Pizzi?

Il grande complesso dell?Annunziata si svolge attorno ad uno dei maggiori chiostri della citt?. L?ornamentazione interna si componeva, oltre al chiostro, di un maestoso porticato, un giardino ed una artistica vasca al centro. Il tutto ricorda quella del collegio dei Gesuiti. Una scala ellittica raggiunge i primi piani del lato orientale ed i locali del monastero. Al primo piano ? ubicata la cappella e l?antico ospizio per anziani. Sul portale d?ingresso, lungo il corso Appio, si nota una epigrafe del secolo XVII che menziona gli scopi dell?istituzione. Sulla parete di destra dell?ingresso principale ? una lapide del 1898, in memoria di Alberto Bellentani che diresse la Scuola Normale Femminile ?Salvatore Pizzi? frequentata da molte alunne capuane e non. Oggi una parte dell?edificio ? occupato dall?Unit? Sanitaria Locale. La Scuola Normale Femminile, in seguito, prese il nome di Istituto Magistrale ?S: Pizzi? ancora oggi considerato una fucina di cultura, tanti sono stati i diplomati che, proseguito lo studio, hanno ottenuto ammirevoli affermazioni professionali. Fra gli insegnanti che si distinsero per la loro cultura meritano essere ricordate le professoresse: Maria Cappuccio, Ferrone e Parente per la letteratura italiana e la storia, i professori Bove e Migliorini per la filosofia e la pedagogia, Russo per il latino, Scotti e Ventriglia per la matematica e fisica. Indimenticabile la figura paterna del preside Graziani, uomo dalla profonda cultura umanistica. Di Salvatore Pizzi, un pedagogo al quale fu intitolato l?Istituto, possiamo dire che nacque a Procida il 1816 e mor? a Capua il 1877. Pizzi era un mazziniano convinto e fu membro della ?Giovane Italia?, una societ? patriottica fondata da Mazzini. A causa delle sue idee repubblicane, fu considerato un ribelle dai Borboni che lo sottoposero ad assidui ed estenuanti controlli da parte della polizia. Salvatore Pizzi ha dato un notevole contributo allo sviluppo scolastico in Terra di Lavoro e fu presidente del consiglio provinciale dal 1875 fino alla morte.

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