Intervento del Sindaco di Bellona Dr. Osvaldo Carluccio

Intervento del Sindaco di Bellona, dr. Osvaldo Carluccio

Signor Presidente,
credo di esprimere il desiderio unanime dei miei cittadini e, in particolare, dei familiari delle vittime, nel ringraziare Lei che, malgrado l’attuale momento politico e qui con noi, e tutte le Autorità Civili, Militari e Religiose e tutti i presenti. Oggi si realizza il desiderio di tutti i Bellonesi, di aver qui, su questo Mausoleo, il Presidente della Repubblica e, dopo anni di attesa, la commozione e la gratitudine sono profonde e sentite. Noi a Bellona non conserviamo sentimenti di vendetta, non abbiamo idealizzato eroi, né siamo alla spasmodica ricerca di colpevoli, abbiamo accettato con rassegnato dolore un evento che sconvolse tutta la Comunità, seminando lutto in quasi tutte le famiglie; tuttavia riteniamo che simili tragedie vadano ricordate e sottolineate perché entrino a far parte del vissuto anche delle nuove generazioni. Mantenendo vivo il ricordo di quei tragici giorni, vogliamo mandare il nostro messaggio di pace. I nostri nonni erano contadini che, per difendere le loro terre e le loro case dalla razzia nemica, avevano manifestato atti di insubordinazione rispetto alle rigide regole delle SS e, per la morte di un tedesco, 54 vittime furono barbaramente trucidate.Un prezzo altissimo che ha lasciato profonde ferite, ma che ha fatto radicare nelle nostre coscienze il valore della pace come condizione di vita imprescindibile per il progresso. La crescita civile e democratica di un popolo si misura dalla sua capacità di risolvere i problemi attraverso il confronto costruttivo tra le parti, evitando ogni tipo di scontro e di violenza fine a se stessa. Bellona ha sempre dato prova di grande civiltà, isolando e riportando nell’ombra chi voleva servirsi dell’arma dei veleni e del sospetto per inquinare la vita amministrativa e civile in paese. Tuttavia, sig. Presidente, la mia Comunità, che ha sempre dimostrato di saper affrontare con coraggio le fatiche del lavoro nei campi prima, poi l’incertezza dell’emigrazione e il sacrificio dello studio per adeguare la cultura dei propri figli alle trasformazioni sociali, oggi guarda con preoccupazione al futuro. Intorno a noi si contano a decine le industrie che negli ultimi anni hanno chiuso i cancelli: ci troviamo nell’area Volturno Nord, che oggi conta più scheletri di aziende vuote che capannoni attivi. Noi sappiamo che anche quegli scheletri, come i terreni sui quali sorgono, costituiscono patrimonio da rivalutare e da far sorgere a nuova vita, per dare impulso alla rinascita del nostro territorio. Il tutto deve essere fatto secondo un piano mirato al recupero funzionale e produttivo, economicamente valido del patrimonio già esistente. La politica assistenziale ha fatto il suo tempo e mietuto le sue vittime, oggi, invece, abbiamo bisogno di gestire un’economia che possa svilupparsi in loco ed essere fonte di vera ricchezza. Nel Consorzio dell’area Volturno Nord e sulle possibilità occupazionali per i nostri giovani, ci abbiamo creduto in tanti, ma sono passati gli anni e risposte di lavoro ancora non si sono avute. Forse ci sono stati errori e ritardi che sono caduti sulla testa degli operai e dei giovani che affrontano con preoccupazione e con sempre crescente pessimismo il futuro. E’ importante che ora si diano i necessari input per realizzare it recupero dell’area. Non si costruiscono pace, democrazia e legalità se mancano le prospettive concrete di occupazione e di indipendenza economica. Noi stiamo guardando con fiducia la politica del Governo in tal senso, ma temiamo che le risposte finora date possono essere limitate e limitative rispetto alla vastità di un territorio completamente attanagliato dalla crisi. Io Le assicuro, sig. Presidente, che nei nostri giovani cresce forte la voglia di riscatto e di impegno, ma essi vanno aiutati e sostenuti
nelle loro iniziative. Noi auspichiamo che l’Italia unita possa entrare in Europa fin dal primo momento, garantendo a tutti gli Italiani possibilità concrete di sviluppo. Certe pretese secessionistiche, che ci giungono attraverso i mass media, ci appaiono inconcludenti e, di fronte ad altari sacrificali come questo, vergognose. Tanto è vero che i giovani di Bellona si sono adoperati per una sottoscrizione dove riconfermano la loro idea di un’Italia libera, democratica, unita che possa entrare da subito in Europa. Al termine del mio intervento Le consegneranno le centinaia di firme raccolte, a riprova the a Bellona it valore dell’unita d’Italia e sentito nei cuori di tutti. Sig. Presidente, qui noi ritroviamo le nostre radici, ricostruiamo la nostra memoria storica, per costruire un futuro di unità, democrazia e pace per i nostri giovani. Nel rinnovarLe il mio saluto mi creda, intendo esprimerLe tutta la mia gratitudine per aver esaudito il desiderio di tutti noi di averLa qui.
Grazie

Osvaldo Carluccio

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