Conferenza sulle donne dell?Est Europeo

I soci dell?Associazione Dea Sport Onlus in via Regina Elena di Bellona hanno assistito ad una interessante conferenza tenuta dalla dott.ssa Giusy Vastante dal titolo: ?Le donne provenienti dall?Est Europeo?. ?Da una decina di anni, esordisce la dottoressa Vastante, abbiamo cominciato a vedere donne che, dall?Est Europeo, giungono nei nostri paesi e nelle nostre citt?. Le prime sono arrivate dalla Polonia, poi dall?Ucraina, dalla Romania, dalla Macedonia e dall?Albania. In principio, appena giunte, si adattano a qualsiasi lavoro; in seguito preferiscono accudire persone anziane, un fenomeno che ha avuto sempre maggior rilevanza, con il passare degli anni. Le prime regioni italiane interessate sono state quelle meridionali; in seguito si ? aggiunto il centro nord. A questo punto, continua la Vastante, ? necessario chiedersi chi sono queste badanti. Sono persone di una et? che oscilla tra i 35 ed i 50 anni ed hanno progettato una permanenza in Italia massimo di quattro anni. Sono interessate a risparmiare il pi? possibile per inviare la somma alle famiglie residenti nei paesi d?origine, che vivono in gravi ristrettezze economiche. Le badanti hanno poca conoscenza della nostra lingua e della nostra cultura. Mensilmente percepiscono una somma che va dai 500 ai 1000 euro. Per loro qualche anno di lavoro in Italia ? l?unica occasione per rientrare in patria con una piccola fortuna. Il fenomeno della clandestinit? ? preoccupante, continua la Vastante, perch? alimenta il diffondersi dei malavitosi che, oltre alla prostituzione, gestiscono anche alcune badanti costrette a pagare una tangente se vogliono lavorare. Per tali ragioni le persone interessate dovrebbero rivolgersi ai sindacati o alla Caritas. Prima di terminare, dice Giusy Vastante, vorrei ricordare che le donne dell?Est Europeo che lavorano da noi, spesso, vivono in condizioni di disagio economico e psicologico poich?, quasi tutte, hanno alle spalle una vita di stenti e sofferenze indicibili. Per tale motivo, sia come donne che come lavoratrici , hanno diritto a tutto il nostro rispetto ?. Conclude la dottoressa applaudita dal folto pubblico di soci che avevano seguito, con attenzione, l?interessante conferenza.

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