Due commedie musicali chiudono la ?Fiera Fest 2006?
La Fiera Fest 2006 ha chiuso i battenti con due spettacoli che hanno richiamato il pubblico delle grandi occasioni. Sul palcoscenico all?aperto del Centro Parrocchiale Maria SS dell?Agnena, dedicato a Giovanni Paolo II, i filodrammatici vitulatini, guidati da Saverio Scialdone, si sono cimentati in un compendio delle opere teatrali rappresentate dal 1989 al 2005. Abbiamo visto i personaggi di Roberto De Simone e di Eduardo De Filippo rivivere sulla scena, e comunicare agli attenti spettatori commozione e momenti di ilarit?. Con ammirevole tempismo e padronanza scenica, gli attori riuscivano a trasformarsi anche in ottimi interpreti di immortali melodie partenopee. E, a dire il vero, tante erano le belle voci che si succedevano sul palcoscenico. Fra esse meritano una particolare citazione: Gerardo Giacobbone che interpretava l?immortale melodia di Salvatore Gambardella: ?Quanno tramonta ?o sole?, premiata con applausi e richieste di bis, e la bruna vitulatina Angela Natale che, camminando tra il folto pubblico, cantava: ??O Spassatiempo? sostenendo un cesto ricolmo di noccioline che offriva ai presenti, colpiti dalla sua bellezza e dalle artistiche movenze. Il percorso canoro iniziava con i ?Canti delle lavandaie napoletane? e si concludeva con melodie ispirate dalle tristi vicende dell?ultimo conflitto mondiale, prima fra tutte la struggente: ?Munasterio ?e S. Chiara? di Galdieri- De Robertis. Tutti i brani erano accompagnati al piano dal M ? Renato Di Lillo, mentre il cineoperatore Nicola Barone fissava sulla pellicola l?intero spettacolo. Narratore delle vicende teatrali, Saverio Scialdone, che non mancava di dare prova anche delle sue capacit? canore. Altro gruppo teatrale che ha ottenuto un meritato successo ? quello dei ?Giovani della Parrocchia? che, con la regia di Immacolata Monaco, si esibiva in una commedia musicale dedicata a Madre Teresa di Calcutta interpretata da Rossana Buonocore, premiata da scroscianti applausi per avere impersonato, con notevole bravura, l?indimenticabile angelo dei diseredarti e dei sofferenti. Al termine molti spettatori si complimentavano con gli attori delle due filodrammatiche vitulatine indirizzando loro il classico ?Ad Majora!?.