ASL Caiazzo U.O.P.C: la vergogna ? servita
ASL Caiazzo U.O.P.C: la vergogna ? servita
Dipartimento di Prevenzione, Igiene e Sanit? Pubblica- Asl Ce1, distretto 32 di Caiazzo. Per molti utenti un macello nel macello! Una pesante esagerazione? Fare un giro per credere. Le lamentele di tantissima gente (che lavora duramente nei campi per quindici ore al giorno)- incappata e imbrigliata dal mostro burocrazia, da rampanti dirigenti evidentemente promossi sul campo, il cui unico ruolo pu? sembrare quello di azzeccare timbri per circa sei ore, erano tutt?altro che inventate. Stavolta il cronista ha toccato con mano il livello d?inefficienza di un ufficio pubblico gestito da un dirigente, che ha mostrato approssimazione e mancanza di rispetto – quale reggente di un importante ufficio che dovrebbe salvaguardare la salute pubblica. Per dovere di cronaca, vale la pena ricordare -che lo stesso ufficio- si era reso protagonista, in negativo chiaramente- nella clamorosa e scandalosa vicenda dei loculi non a norma perch? in miniatura del cimitero di Caiazzo, poi portata dallo scrivente e dal collega Gianni Gosta alla ribalta della cronaca nazionale (Rairadiouno, Libero- il giornale diretto da Vittorio Feltri, un settimanale e perfino un?emittente televisiva canadese si occuparono della tragicomica soap). Questi i fatti: nell?imminenza di preparare una delicata inchiesta giornalistica (da proporre ai media nazionali)- sull?incidenza tumori, altissima nel comune di Piana di Monte Verna, che da quasi dieci anni preoccupa non poco i residenti del comune pianese- mi sono recato presso il dipartimento di Prevenzione, Igiene e Sanit? Pubblica -U.O.C.P.- Distretto 32- Asl CE1-di Caiazzo- per consegnare una richiesta al fine di visionare i risultati delle indagini epidemiologiche effettuata nel suddetto comune. Arrivato nel ?macello?- il cortesissimo impiegato invita ad attendere poich? il dirigente ? impegnato -al cellulare. Trascorsa una dozzina di minuti- la situazione sembra cambiare: la telefonata ? chiusa. Finalmente, ripeto intimamente. La soddisfazione di arrivare al dunque, per?, abortisce sul nascere. Ci risiamo: nuova telefonata. Io sono sempre l? – educato e paziente- non come la dirigente che, infischiandosene della mia presenza (educatamente io mi allontano), continua con estrema calma la chiacchierata. Ma il bello deve ancora arrivare- al termine della telefonata. Entro educatamente e il dirigente -continuando imperterrito a leccare un gelato- infastidito -credendo forse di avere di fronte un deficiente- dice che la mia richiesta non pu? essere protocollata. Sempre con modi garbati- spiego che protocollare un documento ? un diritto sacrosanto. Niente da fare: ancora picche. Solo dopo aver fatto presente che in nessuna regione d?Italia mi ? capitato un rifiuto simile- si decide a chiamare, presumo, un dirigente provinciale (Asl) -che la riporta sulla strada maestra- con conseguente protocollo del mio documento. Tra le altre singolari esternazioni iniziali del dirigente- quella di voler dare per forza una risposta verbale alla mia richiesta scritta. Quale era la risposta? Altrettanto inquietante: ? stato predisposto un progetto per l?indagine epidemiologica, che durer? 5 anni! Che sono tantissimi. Ma a Piana di Monte Verna- pare che i tumori uccidano pi? che in altri comuni. Lo stesso parroco, saggio e pluri laureato vicario generale diocesano; medici, avvocati, gente comune, parla di questa ecatombe. Da almeno dieci anni si denunzia quella che ora non appare pi? mera leggenda. Con le istituzioni finora alla finestra. Beati spettatori. Perch? non si ? cominciato prima -se davvero si ? cominciato- questo monitoraggio? Quelli che pensano male- sostengono che uno screening non ? mai stato avviato. La risposta sar? nota alla visione della documentazione richiesta. Ma le telecamere di una nota trasmissione- all?inizio della nuova stagione televisiva potrebbero ben presto svelare il mistero. Potenza del tubo catodico! Cercare di risolvere i problemi della gente con giornali, radio, tv, con un pupazzo rosso -rappresenta una sconfitta per tutti: Per il cittadino, la societ? e per lo stesso pianeta comunicazione che dovrebbe occuparsi di altro- e non ridursi a fare il difensore civico mediatico. Ma di fronte all?inefficienza, inefficacia, burocrazia, alla cattiva educazione di alcuni dirigenti del timbro -che percepiscono stipendi d?oro- non rimane che questo strumento. Chi dovrebbe controllare, coordinare, sovrintendere, progettare, bene farebbe a risvegliarsi dal torpore, prima di trovarsi in fila per clamorosi suicidi mediatici. Una ultima considerazione: Il rispetto e l?educazione non devono essere protesi, che si mettono e si tolgono a piacimento.