Le parrocchie di S. Angelo in Formis promuovono il turismo

Su iniziativa delle parrocchie di S. Angelo in Formis si ? costituito il ?Gruppo Guide Turistiche?. La notizia si ? diffusa tra i residenti dei paesi vicini e, primi fra tutti, i bellonesi sono accorsi per visitare l?antica Basilica Benedettina, il Cimitero dei Garibaldini ed il monumento all?Armata Silente. La Basilica , che sorge sui resti del tempio pagano della dea della caccia Diana Tifatina, fu costruita nell?anno 1050 dall?Abate Desiderio che fece abbattere i resti del tempio e prosciugare il laghetto dove, secondo una antica tradizione, la dea Diana rinfrescava la membra dopo le fatiche della caccia. Il sacro luogo si raggiunge dopo aver percorso un tratto in salita che termina nei pressi del sagrato. L?edificio ? ubicato nella parte pi? alta di S. Angelo in Formis e la sua facciata ? costituita da un portico a cinque navate sostenute da quattro colonne. L?interno ? diviso in tre navate ornate da fasce di marmo pregiato. Le pareti sono abbellite da affreschi che fanno, della Basilica, uno dei luoghi pi? interessanti di tutto il nostro Meridione, tanto da richiamare turisti da ogni dove. Nell?abside ? raffigurato il Cristo benedicente e, nelle navate minori, scene di grande valore artistico del Vecchio Testamento. Il Cimitero dei Garibaldini fu eretto dal Comune di Capua in memoria dei Garibaldini caduti nella battaglia del Volturno del 1860. Un altare, centrale sormontato da tre tumuli, e alcune lapidi ricordano coloro che offrirono la vita per la libert? della Patria. Nel tumulo centrale riposano il capitano Salvatore Monti ed il tenente Rossi del secondo battaglione Basilicata. A sinistra di chi guarda ? la tomba del diciannovenne Riccardo Botti nativo di Fiorenzuola e a destra un?altra tomba raccoglie i resti di un ?manipolo di eroi ?. Lasciato il Cimitero Garibaldino, si giunge presso il monumento ai ?soldati dell?Armata Silente? che ricorda un triste episodio legato alla II Guerra Mondiale. Su di una lapide sono incisi i nomi di coloro che rimasero fedeli al proprio ideale, al proprio dovere di soldati e di italiani. Una visita a tali monumenti costituisce un percorso storico che difficilmente sar? dimenticato dai visitatori, come ? avvenuto per quelli bellonesi.

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