Magica notte bianca nel piccolo borgo caiatino: Antichi sapori offerti gratuitamente ai turisti.

San Giovanni e Paolo. Magica notte nel piccolo borgo caiatino: Antichi sapori offerti gratuitamente ai turisti.
Sfatata dopo millenni la mitica leggenda del fico, Alla movida santiannese migliaia di visitatori.
Giunta alla seconda edizione, dopo il successo del 2005, si ? conclusa la Movida organizzata quest?anno a San Giovanni e Paolo, frazione principe del comune di Caiazzo. La notte bianca santiannese, promossa dall?aministrazione comunale-ha inteso promuovere e valorizzare ?attraverso l?evento, la vitalit? del luogo e dei residenti- che ha colpito i tantissimi visitatori incuneatisi nei caratteristici vicoli del paesino caiatino.
Movida -che ha espresso lo spirito, l?entusiasmo, la creativit? e i colori di un borgo che si apre a nuove prospettive e sperimenta linguaggi- attraverso forme di aggregazione e d?intrattenimento che ricordano il passato. Per non dimenticare. Percorsi di luce, mostre e la gastronomia locale- con esaltazione degli antichi sapori. La notte bianca santiannese, un valore aggiunto nell?ambito della programmazione della festa patronale, la conclusione ideale dell?estate, la festa di tutti, un evento collettivo- che magicamente ha unito tutti gli abitanti della frazione- coinvolti emotivamente dall?evento dell?anno- che si spera di ripetere l?anno prossimo.Una festa frizzante-come il vino e l?aria ? che hanno deliziato l?enorme massa di turisti e visitatori che ha invaso pacificamente le stradine del borgo. ?Nel giro di qualche ora abbiamo esaurito tutto quello che avevamo preparato- raccontano sintonizzate, Rosa Posillipo, Angela Tascillo e Giovanna Cervo?del vico Terzo Palmieri -il nostro stand assalito da tantissime persone-che hanno gustato gli antichi sapori offerti?. Mirabile la colonna sonora-diffusa in maniera soft- nel corso della serata: note scelte da Pasquale e Tania Posillipo-due valenti professionisti della musica-rapiti dal borgo. Andate a ruba le gustosissime ?pizzonte?, pizze fritte o cotte al forno, e il pan cotto: leccornie preparate da Rosetta De Rosa, lady di ferro, vulcanico assessore- che rappresenta nella giunta la frazione. Interessante anche la rappresentazione e le due mostre fotografiche sul matrimonio com?era e sulla frazione – anni trenta, allestite da Mario Califano e Franco Sangiovanni. Un evento ? servito ad avviare tra gli abitanti del borgo- un interessante processo di ?globalizzazione?. Residenti- che hanno mostrato gentilezza e cordialit? Nobel- nell?accogliere e ristorare (gratuitamente)- migliaia di persone: sfatando cos? la mitica leggenda di una popolazione accostata ingiustamente a genovesi e scozzesi. L?occasione per dare il cuore- giunta dopo 2000 anni. L?arcinoto fico- stavolta- non come l?antica leggenda diceva- ? stato regalato a tutti. Senza tagliarlo! Per gli ?indigeni?, il campanile della frazione , per?, resta sempre il pi? alto! Una altezza reale e metaforica- in risposta agli abitanti della city- per millenni abili sostenitori della nota leggenda- raccontata con ?ironia? -ancora oggi nel salotto buono della citt?.

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