Il dottore Tommaso Cioppa scrive ai responsabili dei sito precisando

Caro Gianfranco, caro Franco, (rispettivamente Web master e Direttore Responsabile del sito ndr)
vi scrivo in risposta all’articolo pubblicato sul sito dea sport dal vostro corrispondente Guerra in relazione all’aumento di incidenza del cancro della mammella nelle donne over 65 nel prossimo ventennio. Gradirei fare alcune precisazioni molto importanti a riguardo:
a) non esiste un “tasso di incidenza” per i tumori quindi non ? possibile prevedere un incremento o una deflessione di qualsiasi patologia neoplastica in previsione futura dal momento che in italia non esiste un “registro dei tumori” vale a dire un apposito database dove raccogliere le informazioni e il numero di nuovi casi. Ci si pu? basare unicamente sul “tasso di mortalit?” che ci consente una stima indiretta del problema.
b) i dati istat relativi agli indicatori socio-sanitari regionali italiani (www.istat.it e scaricare il programma denominato HFA) denotano una diminuzione dei casi di cancro al seno in italia nel periodo compreso tra il 1990 e il 2005 e ci? pu? essere imputabile a due ordini di fattori: 1)diminuzione del numero di casi;
2)aumento del numero di diagnosi precoci.
Quindi in risposta all’articolo vi invito a riflettere sull’ipotetico aumento di incidenza del cancro al seno perch? i dati sembrano indicare un trend in massiccia diminuzione.
Non bisogna lasciarsi entusiasmare da facili messaggi lanciati nel vuoto ma conoscere a fondo il problema e informare il cittadino sulla reale situazione dei fatti. Mi preme inoltre sottolineare che per quanto riguarda la prevenzione esistono delle indicazioni ben precise su come e quando ad esempio eseguire una mammografia (visitare il sito internet dell’organizzazione mondiale della sanit? per conoscere i dati precisi www.oms.com) e invitare giovani donne a sottoporsi all’esame senza una precisa indicazione non ? corretto. Inoltre appare ovvio che possa esserci un aumento dei casi nelle donne over 65 visto che si trovano nella fascia di et? indicativamente pi? colpita dal tumore al seno ma ? anche vero che i dati ci informano su una diminuzione dei casi nelle donne al di sotto dei 50 anni quindi ? logico avere una diminuzione del “tasso di mortalit?” nelle fasce di et? pi? giovani.
Infine una polemica: chi propone queste cose ? anche titolare del pi? importante istituto per la cura delle malattie neoplastiche in Italia che guardacaso ? una struttura PRIVATA…. pi? mammografie e pi? prevenzione uguale pi? giro di denaro…
Stendiamo inoltre un velo pietoso sulla ricerca… l’Italia investe in questo campo meno di ogni altro paese europeo… non dimentichiamo il ruolo delle case farmaceutiche… vi invito a visitare il sito www.beppegrillo.it e accedere alla voce “la ricerca imbavagliata” per comprendere le dimensioni del problema.
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Caro Tommaso, ti ringraziamo per le preziose precisazioni. Staff www.deasport.it

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