Sequestr? e maltratt? la moglie. La Cassazione annulla la condanna

La lunga storia di violenze e minacce tra le mura domestiche, alla fine, si ? risolta in un bluff. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso dell’avvocato Luigi Ciambrotta, del Foro di Napoli, ha spazzato via d’un colpo tre anni di vicende giudiziarie, annullando la condanna nei confronti di un trentanovenne di Capua decisa nel 2003 dal Tribunale di S. Maria C.V. e confermata l’anno seguente dalla Corte d’Appello di Napoli. Otto mesi di reclusione, per i reati di sevizie, sequestro di persona, lesioni e maltrattamenti a danno della moglie. Una lunga lista di ipotesi di reato, quella portata dagli inquirenti all’attenzione dei giudici, chiamati a pronunciarsi su una serie di episodi accaduti tra il 1996 e il 2000. La signora, oltre a minacce e comportamenti vessatori, aveva parlato anche di episodi pi? gravi, di violenze vere e proprie, di segregazioni, di giorni e giorni passati senza cibo. Accuse che l’avvocato difensore ha sempre tentato di smontare, arrivando fino alla Cassazione pur di dimostrare l’innocenza del proprio assistito. Davanti alla Suprema Corte, la difesa ha evidenziato la mancata assunzione di prova decisiva e la violazione di diverse norme del codice di procedura penale sui testimoni escussi. In particolare si ? sostenuta la tesi, poi accolta dalla Suprema Corte di Cassazione, che la deposizione di un funzionario di polizia, se fosse stata correttamente valutata, avrebbe portato il giudice di merito ad una valutazione diversa e favorevole all’assunto difensivo. Inoltre, l’avvocato Ciambrotta ha sostenuto che la sentenza di merito era da annullare, ?in quanto era stata costruita utilizzando la deposizione di un teste che aveva sostanzialmente confermato le dichiarazioni rese ai carabinieri, senza nessuna ricostruzione in dibattimento del suo ricordo (nonostante la difesa tent? pi? volte di procedere ad un controesame del teste)?. La Suprema Corte, in accoglimento delle ipotesi difensive, formulate in 19 pagine di ricorso, ha sancito la non utilizzabilit? delle prove testimoniali e, dopo una lunga camera di consiglio, ha accolto la tesi della difesa, annullando senza rinvio l’impugnata sentenza e assolvendo l’imputato.

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