Oggi, a giudizio l’ex sindaco Sorbo accusato di ingiurie ai danni del giornalista Gianni Gosta.

Le ingiurie da un palco, all’indomani della puntata Maurizio Costanzo Show quasi interamente dedicata al “caso Palumbo”.
Il vecchietto che commosse l?intera Penisola per le condizioni di estremo degrado in cui versava.
? programmata per questa mattina presso la sezione staccata di Piedimonte Matese del Tribunale di Santa Maria C. Vetere una nuova udienza del processo penale a carico dell?ex sindaco Nicola Sorbo, imputato di gravi offese ai danni del giornalista Gianni Gosta, reo di aver accettato l?invito ricevuto dalla redazione del Maurizio Costanzo Show partecipando alla famosa puntata imperniata sul caso di Antonio Palumbo, la cui toccante storia commosse l?intera Penisola. La vicenda risale al 2001 ma in seguito a numerosi rinvii -l?ultimo a febbraio per legittimo impedimento dell?avvocato Ciro Ferrucci, difensore dell?imputato- il processo ? ancora in fase dibattimentale ed oggi -sempre che non si registrino ulteriori rinvii, dei quali, peraltro, gi? si vocifera per affidamento ad altro magistrato- il giudice Severino Antonucci dovrebbe ascoltare vari testimoni, in primis il maresciallo Giuseppe Oliva, comandante dei Carabinieri presente al comizio durante il quale Sorbo inve? contro Gosta, ed alcuni dipendenti comunali citati dalla difesa. Torna al pettine, quindi, appena dopo la ricorrenza dei Morti, un altro nodo affatto edificante per l?ex sindaco Nicola Sorbo, rinviato a giudizio per delle esternazioni, da molti definite deliranti, proferite da un pubblico palco all?indomani della famosa puntata del Maurizio Costanzo Show quasi interamente dedicata al toccante caso di Antonio Palumbo, il simpatico vecchietto di San Giovanni e Paolo che commosse l?intera Penisola per le condizioni di estremo degrado in cui viveva, come emerse dalla trasmissione, fra il generale disinteresse delle istituzioni, anche religiose. Il caso era esploso in tutta la sua drammaticit? in seguito alla coraggiosa denuncia del giornalista Giuseppe Sangiovanni, di San Giovanni e Paolo come Palumbo, mentre Gosta era stato invitato semplicemente a commentarlo dal palco. Di fronte alla commozione del pubblico per tale penosa situazione, l?arguto Costanzo non esit? a tirare in ballo Sorbo, facendolo chiamare al telefono, evidentemente auspicando esaurienti giustificazioni, ma l?ex sindaco ammise subito le proprie responsabilit? e -se la memoria non ci inganna- pi? volte riconobbe il fallimento della propria gestione, sicch? Maurizio Costanzo non pot? esimersi dall?invocarne ripetutamente le dimissioni. Deglutito l?amaro calice, insieme ad altri, il primo cittadino pens? forse a una sorta di riscatto, annunciando una conferenza stampa ma poi tenendo un pubblico comizio farcito di accuse gravissime e frasi oltraggiose, non solo nei confronti dei giornalisti (?due diffamatori di professione: che mi querelino se hanno il coraggio di farlo?), ma anche nei confronti di Costanzo, accusato fra l?altro di ?idiozia? e di essersi ?prestato al gioco di un farabutto che si chiama Gianni Gosta? me ne strafotto di Maurizio Costanzo, me ne strafotto di Gianni Gosta, me ne strafotto di Giuseppe Sangiovanni?, dichiar? pubblicamente il Sorbo, fra l?altro, dopo aver preannunziato l?incontro con uno dei pi? grossi avvocati italiani esperti in diffamazione, per rivendicare un risarcimento di venti miliardi di lire da Costanzo e sette dalla Gazzetta di Caserta, uno dei tantissimi quotidiani che all?epoca si occuparono del caso Palumbo. Oggi, per?, sar? proprio Sorbo, citato in giudizio, a rispondere di calunnia e diffamazione e, probabilmente, quando il processo penale si concluder?, a risarcire gli ingentissimi danni cagionati, col suo sconsiderato sbraitare, agli operatori della libera informazione.

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