Bullismo: che fare? Se ne parla alla Dea Sport Onlus

Gravi episodi di violenza ma anche umiliazioni e soprusi. Aggressioni fisiche e verbali
tra giovani nelle scuole, nelle piazze, nei luoghi di ritrovo. Per contrastare questo indegno fenomeno, i responsabili dell?Associazione Dea Sport Onlus di Bellona hanno chiesto, al sociologo Franco Ferrone, le motivazioni. ?Il cosiddetto fenomeno del bullismo ? sempre pi? diffuso nel nostro Paese, come in altre nazioni, e pu? creare gravi disagi in chi lo subisce. Non si tratta solo di atteggiamenti provocatori o di derisione ma anche di vere e proprie aggressioni, intenzionali e ripetute nel tempo, che coinvolgono soprattutto i giovani tra i 7 e i 18 anni. Ci sono una serie di comportamenti che se ripetuti frequentemente possono essere identificati con il termine di bullismo soprattutto se chi li subisce non riesce a difendersi. Eccoli: ricevi insulti o minacce; ti spingono, ti danno calci e pugni, ti fanno cadere; ti danno dei soprannomi antipatici e ti prendono in giro; diffondono voci maligne su di te; ti offendono per la tua razza, per il tuo sesso o per la tua religione; fanno sorrisetti e risatine mentre stai passando; parlano in codice se sei presente; ricevi sms, e-mail e telefonate offensive; ti ignorano e ti voltano le spalle se ti avvicini; ti costringono a fare cose che non vuoi; ti rubano o nascondono i libri, la merenda, la paghetta o le altre tue cose. Per combattere il fenomeno e
sensibilizzare le giovani generazioni molte Questure della Polizia di Stato hanno dato
vita ad alcune iniziative tra cui opuscoli, brochure e consigli vari?.Conclude il sociologo Ferrone.

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