Bidello suicida. Ma quale ufficiale giudiziario?
I familiari denunciano lo sciacallaggio perpetrato con la divulgazione di false notizie dai soliti denigratori di professione; verit? viene ristabilita dal direttore Natale.
Continua a tenere banco nel caiatino il suicidio dell?ex bidello Giuseppe Mirto, non tanto per lo sconcerto provocato nella pubblica opinione dal tragico evento occorso nell?imminenza delle festivit? natalizie, quanto per lo sciacallaggio operato dai soliti denigratori che hanno indotto i familiari a smentire nel modo pi? deciso certe menzogne riportate senza alcuna verifica e soprattutto senza alcun fondamento. In particolare circa la presunta convivenza di Giuseppe Mirto con Carmela De Vito. I due, invece, erano regolarmente sposati da molti anni, come si poteva facilmente verificare all?anagrafe prima di spargere fango sui familiari gi? distrutti dal dolore e provati dalle circostanze, ma soprattutto destare perplessit?, tormenti e dubbi nei figli, che della stampa avevano tutt?altra concezione. Con pari decisione i familiari smentiscono che nei giorni antecedenti il suicidio a casa dei Mirto si sia presentato l?ufficiale giudiziario, lasciando cos? intendere che l?insano gesto sia conseguito all?impossibilit? di fronteggiare chiss? quali ingenti debiti, mentre, secondo gli stessi familiari, la realt? ? ben altra, riconducibile a una pregressa malattia che non ? il caso di spiattellare ai quattro venti. La falsa notizia, riferita da gente in mala fede e riportata da qualche giornale senza alcuna preoccupazione di verificarne prima l?attendibilit?, consegue probabilmente al fatto che il mese scorso la macchina del figlio usc? fuori strada ed il ragazzo sub? delle lesioni, ragion per cui fu sottoposta a fermo giudiziario. Anche altre circostanze riportate da certa stampa (non tutta, per fortuna, anzi i familiari ringraziano quella dimostratasi corretta) sarebbero totalmente infondate, al punto che qualcuno sarebbe seriamente intenzionato a sporgere querela, ma l?importante ? che la verit? sia emersa dai fatti, consistenti nel duomo gremito di gente attonita e sconcertata per il triste evento. In particolare bambini ed ex alunni che non a caso chiamavano ?zio Peppe?, ex bidello ma un vero pilastro della scuola statale di Cameralunga. Come del resto ha ben precisato un altro, ben pi? autorevole ex: il direttore didattico Oreste Natale, accostatosi alla sacra mensa durante il rito funebre come se avesse perduto un congiunto, ed affranto al punto da non sentirsela di tenere un breve discorso al termine della cerimonia funebre. Per questo le memorie del dottor Natale saranno riportate dalla stampa nei prossimi giorni. Da quella che, naturalmente, riterr? opportuno farlo in quanto errare, in fondo, ? umano, ma, come insegna l?adagio, perseverare sarebbe diabolico.