Premiazione del Concorso Natalizio “Arte Sacra e Presepi in miniatura”,
Rita Fusco – Si terr? oggi, alle ore 17,30 presso la Sala Consiliare del Comune di S. Maria C.V., la cerimonia di premiazione del Concorso Natalizio “Arte Sacra e Presepi in miniatura”, indetto dalla A.C.L.I di S.Maria C.V.
Cos? si esprime la Prof.ssa Anna Maria Romano del Comitato Organizzativo: “Con grande impegno e sacrificio abbiamo voluto dar vita a questa nuova edizione del Concorso Natalizio “Arte Sacra e Presepi in miniatura”. Quest’anno in particolare il nostro impegno ? volto a stimolare soprattutto nei giovani la realizzazione del Presepe che oltre a far parte di una tradizione artistica antichissima, diviene momento di coesione familiare; l’intera famiglia ?, infatti, coinvolta nella realizzazione e messa in opera del presepe che pertanto, oltre ad assumere un importante significato sacro, assume anche carattere di aggregazione familiare. Si ? sentito parlare quest’anno di una maggiore preferenza per l’albero di Natale e di una diminuzione degli acquisti degli elementi che compongono il Presepe. Ecco perch? abbiamo profuso il nostro impegno nella realizzazione di questo concorso che ci auguriamo diventi stimolo e susciti il desiderio di mantenere viva questa tradizione”.
Ed effettivamente quella della rappresentazione della Nativit? ? una storia che ha percorso i secoli . Il termine Presepio deriva dal latino praesepium, “mangiatoia”, e viene adoperato per indicare la ricostruzione commemorativa della nascita di Cristo, che si effettua nelle aule di culto e nelle abitazioni private in occasione del Natale.
L’istituzione di questa tradizione si fa risalire a S. Francesco e al suo desiderio di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme, con personaggi reali, pastori, contadini, frati e nobili tutti coinvolti nella rievocazione che ebbe luogo a Greccio la notte di Natale del 1223; episodio poi magistralmente dipinto da Giotto nell’affresco della Basilica Superiore di Assisi.
Tuttavia la storia della Nativit? ? evocata sin dai primi secoli dopo Cristo. Primi a descriverla furono gli evangelisti Luca e Matteo: essi narrarono della umile nascita di Ges?, dell’annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano gi? re.
A proposito dei Magi, ? interessante notare che il numero di costoro, alquanto vario, fu fissato in tre da S Leone Magno (V secolo) e che essi venivano considerati ciascuno come appartenente ad una delle tre razze umane, la semita, rappresentata dal Re giovane, la giapetica dal Re maturo, la camitica rappresentata dal Re moro. I tre Re, rappresenterebbero per? anche le diverse et? dell’uomo, giovent?, maturit? e vecchiaia, e i tre doni testimonierebbero, la regalit? (l’oro), la divinit? (l’incenso), l’umanit? (la mirra) del Divino Bambino.
Solo a partire dal 1500 si diffonde in Italia l’uso di ricostruire, tramite figure di legno o di terracotta collocate davanti a uno sfondo dipinto, le scene della Nativit? e dell’Adorazione dei Magi.
La tradizione artistica del Presepe raggiunge una fase di grande sviluppo nel ‘700 napoletano, quando vengono creati per i presepi complessi apparati scenografici, popolati da una folta e pittoresca schiera di personaggi, colti negli aspetti pi? vari della vita quotidiana.
Nel ‘600 e nel ‘700 gli artisti napoletani danno, infatti, alla sacra rappresentazione un’impronta naturalistica inserendo la Nativit? nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobilt?, della borghesia e del popolo rappresentati nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago: nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate.
A tali fastose composizioni davano il loro contributo artigiani vari e lavoranti delle stesse corti regie o la nobilt?, come attestano gli splendidi abiti ricamati che indossano i Re Magi o altri personaggi di spicco, spesso tessuti negli opifici reali di S. Leucio.
Sempre nel ‘700 si diffonde il presepio meccanico o di movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588 per Cristiano I di Sassonia.
La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel ‘800 quando ogni famiglia in occasione del Natale costruisce un presepe in casa riproducendo la Nativit? secondo i canoni tradizionali con materiali – statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altro – forniti da un fiorente artigianato.
Quella del Presepe ? dunque una tradizione destinata a continuare, ? una tradizione come tante che costituisce eredit? del passato alle giovani generazioni che dovrebbero arricchirla e tramandarla ai propri figli.
Grande merito dunque alle istituzioni politiche e culturali come la A.C.L.I e il Comune di S. Maria C.V., che danno vita ad iniziative volte alla conservazione di tradizioni cos? significative e importanti quali il Presepe.
Fra gli ospiti della serata figurano la Compagnia teatrale di Claudio Merola, la poetessa Clea De Francesco, il poeta Salvatore De Bernardo.
E’ inoltre prevista la presenza alla manifestazione S.E. Bruno Schettino Arcivescovo di Capua.