Agenti di custodia e detenuti assieme per il Presepe.
L?antica arte, tutta italiana, di rappresentare la nascita di Ges? nella stalla sarebbe opera di San Francesco che l?avrebbe istituita per la prima volta a Greccio la notte di Natale del 1223. Dopo una tradizione secolare, sta prendendo sempre pi? piede la rappresentazione vivente del presepe. Anche il carcere militare di Santa Maria, ultimo stabilimento penale in Italia, attualmente diretto dal Tenente Colonnello Antonio Del Monaco, ha iniziato questo trend presepiale gi? da diversi anni ed al quale partecipano detenuti e personale di custodia. Dopo l?ottima realizzazione avvenuta poco prima di Natale, questo pomeriggio, con inizio alle ore 17.00, si terr? la seconda rappresentazione del Presepe vivente. L?evento ? un appuntamento che si ripete da alcuni anni ed ? ormai considerato un ?classico? tra le attivit? culturali, ricreative e di risocializzazione realizzate del carcere giudiziario militare. Organizzato nell?ambito delle attivit? del laboratorio teatrale, e coordinata dagli operatori del nucleo di osservazione scientifica della personalit?, il Presepe vivente non ? l?unica attivit? realizzata dalla comunit? del carcere nel campo delle tradizioni popolari legate alla presepe. Proprio quest?anno, infatti, i detenuti hanno esposto i loro lavori collegati al presepe, creati nel laboratorio di traforo e bricolage, in quella che ? la sede storica del presepe campano: San Gregorio Armeno. Il Presepe vivente prevede un percorso attraverso gli ?stand dell?epoca?, dell?artigiano al carpentiere, dal fabbro alla sinagoga, dalla ?meraviglia? del pastorello Benino all?annuncio della Nativit? da parte dell?Angelo, per terminare con la capanna di Betlemme, cuore del mistero della Nativit? del Cristo Salvatore. Altra novit? proprio di questi ultimi giorni ? la notizia che presto all?interno della struttura militare verr? inaugurata una sezione distaccata dell?Istituto professionale di Stato.