Esercito, buone speranze per il rilascio degli alloggi occupati senza titolo
Da troppo tempo si trascinava la spinosa vicenda degli alloggi di servizio che erano occupati dai cosiddetti “senza titoli”, cioè da coloro i quali, una volta cessata la funzione ricoperta, e per la quale era stata loro assegnato un alloggio di servizio, non vogliono più lasciare l’alloggio, creando un notevole disagio nei loro colleghi che, non potendo subentrare nell’alloggio, sono costretti a sobbarcarsi a pagare un fitto esoso. Dopo l’audizione avuta la scorsa settimana dal COCER (Consiglio Centrale della Rappresentanza Militare) con la Commissione Difesa del Senato, la vicenda sembrerebbe essersi incanalata nei giusti binari del diritto e della giustizia. All’audizione hanno partecipato, fra gli altri, anche i Delegati dell’Esercito Primo Maresciallo Luca Tartaglione di Marcianise ed il Maresciallo Capo Pasquale Fico, da sempre molto sensibili alle legittime aspettative di tutti, militari e non. “Nel corso dell’audizione” – hanno avuto modo di sottolineare i due sottufficiali dell’Esercito – “il COCER, pur riconoscendo alla Commissione Difesa il merito di aver riportato al centro della discussione la problematica, ha innescato un atteso percorso politico garante di equità sociale per tutti i militari. Un percorso politico” – è stato fatto notare – “che guarderà alla più generale problematica alloggiativa, ridimensionando, di fatto, quella dannosa azione "politica" messa in essere da taluni “piccoli” sodalizi composti e presieduti da dirigenti civili e militari “Sine Titulo”. Piccoli sodalizi che vedono, attraverso le iniziative Parlamentari, la possibilità di comprare definitivamente immobili patrimoniali dello Stato che hanno gia occupato e sfruttato per tutta la carriera ed oltre (per giunta anche di prestigio: vedi quelli nel cuore di Trastevere, quelli vista Colosseo, quelli vicino a San Giovanni in via dell'Ambaradam a ROMA ecc.). In sintesi” – hanno concluso Luca Tartaglione e Pasquale Fico – “una inaccettabile ingiustizia sociale perseguita egoisticamente dai “Sine titulo” d’alto rango che, grazie alla sensibilità di tutta la Commissione Difesa del Senato, verrà definitivamente neutralizzata”. Dopo le dichiarazioni “soft” dei due delegati dell’Esercito, ora bisognerà vedere se i politici della Commissione Difesa del Senato saranno in grado di mantenere quanto promesso e non siano invece come un famoso detto in uso nelle marinerie “Quello che si fa la sera non vale il mattino”. I militari che legittimamente aspettano di poter entrare in possesso dell’alloggio si augurano che, come si usava una volta fra galantuomini “ogni promessa è debito”.
NUNZIO DE PINTO